Atterraggio di Ufo a Taiwan
Chissà se, e per quanto, rimarranno ancora lì.
Nella costa nord est di Taiwan, ci sono degli ufo, e non c’è santo che tenga: siamo corsi a vederli!
FUTURO HOUSE
Un villaggio semiabbandonato ad una trentina di chilometri da Taipei ospita quanto rimane di un gruppo di Futuro house, concepite dall’architetto finlandese Matti Suuronen.
Si tratta di prefabbricati a forma discoidale in plastica, poliestere, e fibre di poliuretano, dal diametro di 8 metri. Facili sia da trasportare in luoghi impervi, come in aree sciistiche, sia da assemblare poi in loco.
Tra la fine degli anni ’60 ed inizio anni ’70 in diversi Paesi del mondo ne furono costruite (di originali) meno di un centinaio. Era un’epoca in cui l’uomo conquistava lo spazio e metteva piede sulla luna; non è un caso che sembrino dischi volanti.
Vennero prodotti a parte anche dei mobili ad hoc, che potessero adattarsi e sfruttare al massimo la conformazione rotondeggiante di questi peculiari prefabbricati.


VENTURO HOUSE
Suuronen, rimanendo sugli stessi principi e materiali, progettò in seguito un altro tipo di abitazione modulare, conosciuta come Venturo house.
Una capsula di 45mq capace di ospitare bagno, cucina e camera da letto, sfruttabile come bungalow vacanziero, o convertibile anche ad altri utilizzi, come ad esempio chioschi commerciali.
A sua volta beneficiava di una certa facilità di installazione, e vantava un ottimo isolamento termico.
Tuttavia… il concept della Venturo, né disco, né tantomento volante, non riuscì mai a “decollare” commercialmente.
Oggi rimane, al pari della Futuro, un esempio di retrofuturismo dal sapore di vecchio film di fantascienza, o per chi lo ricorda, del cartone animato “I Pronipoti” (The Jetsons).


IL VILLAGGIO DEGLI UFO A TAIWAN
Al mondo rimangono pochi esemplari di questi strambi alloggi. Ne sopravvive ancora qualcuno, acquistato da privati e destinato a fantasiosi utilizzi.
Riuscire perciò a vederne diversi, raggruppati insieme, è un’occasione più unica che rara, con oltretutto la consapevolezza che da un giorno all’altro possano farne piazza pulita, come già accaduto alla parte più esterna del villaggio. (Non c’è futuro per le Futuro!)
Non siamo stati fisicamente “rapiti” dalle navicelle, ma emozionalmente siamo stati catturati dall’atmosfera surreale. Una sorta di scenario post apocalittico tra i resti di una colonia spaziale su un pianeta perduto.
In alcuni ufo, sollevati di qualche metro, si accede salendo delle scale esterne. Si nota un portellone di entrata simile a quello degli aerei, generalmente però serrato o barricato; gli interni sono visibili dagli oblò.

Molte delle bizzarre casette contengono ancora mobili e oggetti dell’epoca in cui venivano utilizzate, abbiamo notato: vecchissimi televisori, uno dei primissimi (enormi) videoregistratori entrati in commercio, una obsoleta consolle di videogiochi con joystick, lavatrici antesignane, colori e forme di design nei mobili stile anni ’70. Insomma, una vera e propria finestra sul passato.
A detta dei vicini l’abbandono di alcune risale ad una ventina di anni, ma altre lo sarebbero da ben oltre trenta.
Vedendo come in alcune sfruttavano il piano sottostante, tipo portichetto adibito ad area pic nic, doveva proprio essere divertente.
Tuttavia, i frequenti tifoni hanno distrutto parecchio di quel villaggio di fronte al Mar Cinese Orientale. Non si direbbe una posizione ideale per le vacanze, eccezion fatta per chi ama il surf; in alcuni angoli del villaggio si notano oggetti legati a quello sport.
Ci sono abitazioni che sembrerebbero venire ancora utilizzate, completamente oscurate da tendine, e con moderni impianti di condizionamento che convogliano aria all’interno. Qualcuno ha dei vasi sul terrazzo, qualcun’altro ha predisposto un orticello, e uno addirittura ha pensato bene di mettersi una cassetta delle lettere!

La scritta WE WANT PEACE rassicura sulle intenzioni di questi ufo atterrati pacificamente sulle coste dell’isola… (sempre ammesso non si tratti invece di una rivendicazione dei taiwanesi ad indirizzo della Cina !)
LO “SBARCO” ALL’ UFO VILLAGE
La costruzione/collocazione delle Futuro house presso la Feicui Bay di Wanli è piuttosto misteriosa, tenendo anche in considerazione che potrebbero non essere originali di Suuronen, ma delle imitazioni. La loro presunta comparsa dopo l’uscita in produzione degli originali (terminata nel 1973), alcune differenze estetiche con i modelli precedenti, tra cui l’appoggio su “gambe” di cemento e la scala esterna arrotondata, ce lo fanno fortemente sospettare.
La loro comparsa parrebbe legata all’ufficiale governativo Su Ming (quello della Salsaparilla soda), che terminata la guerra civile cinese scappò a Taiwan, e divenne imprenditore. Sebbene ai tempi vigesse la legge marziale e le spiagge fossero controllate dai militari, quindi interdette, con i suoi trascorsi bellici possedeva i giusti agganci per poterci avviare dei resort.
Da che ne sappiamo, questo villaggio di ufo e capsule avrebbe rappresentato solamente una parte dell’insieme di resort che intendeva creare, ma le cose non andarono come nei piani, e gli investitori persero interesse.

INFONDATE DICERIE
Diverse voci definiscono questo luogo “maledetto”, poiché durante la costruzione si sarebbero verificati incidenti d’auto, suicidi dei lavoratori, e grosse perdite economiche. Accadimenti imputati al fatto che sorgerebbe sopra un cimitero di soldati olandesi (che in antichità occupavano Taiwan), e conseguenti al nefasto abbattimento di un dragone (simbolo cinese di fortuna) alle porte d’ingresso, per allargare una strada.
Tali vicende sarebbero invece da attribuirsi ad un altro agglomerato di edifici, anch’essi a forma discoidale, e a sua volta destinato a diventare resort turistico (progetto mai completato).
Ad oggi non è più esistente in quanto definitivamente demolito nel 2010. Era costituito da abitazioni molto più grandi di quelle che abbiamo esplorato noi, realizzate in cemento (e non prefabbricate).
La prossimità dei due siti, distanti fra loro una ventina di chilometri circa, e la simiglianza del design oltre che della location costiera, porta facilmente a confonderli.
Il giorno in cui, anche questi ufo spariranno dalla superficie terrestre, dirameremo un comunicato all’umanità, attraverso la pagina facebook dei Lemurinviaggio, seguiteci!
Un posto dal fascino misterioso che fa immaginare i relitti di navicelle spaziali riciclate ad uso abitativo. Tutto appare rimasto fermo agli anni Sessanta, la vostra esperienza deve essere stata un vero tuffo nel passato.
Assolutamente sì! Vedendo le mobilie e gli oggetti all’interno è come se il tempo fosse rimasto congelato a decenni fa. Caratteristica che amplificava l’esplorazione, perchè ogni capsula aveva conservato elementi del passato… e vista l’ambientazione futuristica, era un po’ come se noi stessimo proveniendo dal futuro!
Ma dai che strane queste “abitazioni”. I posti cosi’ abbandonati e misteriosi mi attirano. Però se è maledetto, non sono tanto sicura di volerci andare ! Scherzoooo… la sfiga già mi perseguita !
La surrealtà dell’atmosfera che c’è, rende veramente quel luogo un tantino misterioso. Non abbiamo comunque avuto problemi nè sventure durante l’esplorazione. Come progetto non riuscì a svilupparsi, probabilmente più per calcoli avventati che non sventure, peccato perchè nella sua bizzarria sarebbe stato divertente.
Che luogo davvero surreale, assurda l’ambientazione e tutte quelle originali abitazioni.
Come mi piacerebbe andare a visitarlo!
È un esplorazione molto divertente da fare, in un ambiente così strano. In certi momenti ci sembrava di stare in una antica colonia spaziale abbandonata!
Peccato che i tifoni abbiano rovinato il villaggio, sono costruzioni davvero curiose, i bambini sicuramente si divertirebbero inventando storie.
Purtroppo il passare del tempo e l’inclemenza atmosferica dei tifoni, hanno distrutto molto del villaggio. Immaginandolo in condizioni ideali, soprattutto i più piccoli si sarebbero divertiti tantissimo, quasi fosse un parco giochi tematico, ambientazione perfetta per giocare agli astronauti. Noi da adulti ci siamo divertiti parecchio!