PopKorn in Corea del nord: Una vigilessa agli incroci

Ho appena finito di vedere 네거리초병 , ovvero “Una vigilessa agli incroci”, film Nord Coreano del 1986, ma che potrebbe benissimo corrispondere agli anni ’60 nostrani.

vigilessa agli incroci in Corea del Nord
Protagonista de “Una vigilessa agli incroci”

Come si intuisce dal titolo, una vigilessa (categoria a dire il vero piuttosto rara e privilegiata in quel Paese) si trova di fronte a degli incroci, sia stradali che esistenziali.
La pellicola mostra (improbabili) trafficatissime strade a PyongYang di macchine tutte uguali, treni che passano sullo sfondo, fiumi frequentatissimi da giovani in canoa, e comparse casual; in un Paese che si sforza di sembrare normalissimo, ma al tempo stesso anche di rimanere aderente alle rigide linee imposte.

Il dilemma etico è che la giovane novella direttrice di traffico (23 anni, ma per via delle pettinature di regime ne dimostra il doppio) multa, e quasi confisca il camion, a un camionista che ha violato di qualche centimetro una normativa. Si rivela dura ed inflessibile, essendo agli inizi di carriera.
Quel camionista era oltretutto colpevole di non avere seguito il percorso che la sua “missione” (noi diremmo “consegna”) prevedeva. Come se non bastasse, siccome stava facendo un favore a un conoscente, trasportava una lavatrice; ciò significa che stava addirittura utilizzando (imperdonabilmente) il camion anche per motivi personali.
Ironia della sorte, fuori servizio la giovane si ritrova a casa la stessa persona sanzionata, a consegnare una lavatrice (bene di lusso) che, facendo un favore ai suoi genitori, stava quindi portando proprio a casa loro!

Da quel momento in poi, diverse svolte, gravitano intorno alla ragazza, con una insegnante di ginnastica ritmica di vecchia data (buon motivo per mostrare l’eccellente team Coreano), con scene di impeccabili esibizioni di fisarmonica, immancabili dubbi amorosi, ma soprattutto etici.

La difficile posizione della vigilessa

La scena più commovente, sul mio personalissimo cartellino, che arriva a battere i drammi dei film di Nino D’Angelo è quando la sua superiore, racconta di come concedesse regolarmente sgarri a un guidatore indisciplinato vista la giovane età di questo. Lo conosceva personalmente, ed era un “promettente” guidatore (sic.), ma a forza di chiudere continuamente un occhio, è poi morto in un incidente.

Trattenendo a stento le lacrime, con sotto una musichina gloriosa, afferma : – “Non possiamo essere conniventi con gli sbagli degli (inesistenti, n.d.a) automobilisti. Se il senso di colpa ci porta a chiudere un occhio, tanti altri promettenti guidatori faranno quella stessa fine! Forse non saremo soddisfatte a mettere i loro nomi a verbale, o a multarli; ma dobbiamo tenerli sotto continuo e stretto controllo, così da tenerli svegli; e così che comprendano chiaramente le regole in modo poi che le rispettino volontariamente.
Questa non è una mia o vostra esigenza. È un esigenza del popolo! E con questa esigenza sua in mente, possiamo fare la guardia e glorificare il nostro sistema socialista.
Quindi non abbiamo il minimo diritto di fare nemmeno la minima concessione.
Altrimenti perchè staremmo sempre agli incroci, pure sotto piogge torrenziali e neve battente ? Per cosa ?” –

Da sola vale TUTTO il film, è stata questa a spingermi a fare questa recensione, perchè il mondo deve sapere.
Colonna sonora spumeggiante composta da pregevoli valzer, dai lodevoli testi, che non glorificano il leader come mi sarei aspettato, ma rappresentano una sorta di “serenata” alla strada.
Non so quanto del PIL nazionale sia stato usato per girarlo, ma a mio avviso il risultato è: ATOMICO!
Istiga alla prudenza e alla totale inflessibilità, “nel bene del popolo”. Insomma una metafora esteticamente propagandata per la road safety ma più sottilmente tesa a far accettare i diktat di regime. Il tutto addirittura, sentendosi gloriosi salvatori di vite, ed enormi contributori per la collettività.

Osservazioni:

  • Interessante come sia al Nord che al Sud si guidi tenendo la destra, al contrario dell’odiato Giappone che ha guida dall’altro lato, ma i veicoli del film (di chiara importazione Nipponica, come un Isuzu) abbiano invece il volante in posizione passeggero.
  • Una vigilessa (che per giunta dirige un traffico inesistente persino di notte) probabilmente costa di meno, consuma meno, ed è più affidabile di un semaforo esposto a continue interruzioni di corrente; frequenti nella capitale Nord Coreana.
copertina del film nord coreano vigilessa agli incroci
Una vigilessa agli incroci

Come genere è “drama”, ma l’approccio (come usa anche in tempi contemporanei al sud) è estremamente soft e piacevole.

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6 risposte

  1. Avete ragione Lemuri, il mondo doveva sapere!
    Voglio il poster della locandina originale da appendere in salotto! 😛

    • Lemurinviaggio ha detto:

      Ma guarda, se il “boss” laggiù è di buon umore, magari non ti fa avere solo la locandina del film… ma ti fa inviare direttamente una vigilessa per dirigere il traffico salotto-cucina-frigo 😀

  2. Luca Pery ha detto:

    Già dire mettersi a guardare un film nordcoreano è un’impresa, ma guardarlo tutto comprendendone il senso e quindi rimanere concentrati x tutto il film è un’impresa titanica. Avete tutta la mia stima! 😎😎😎

    • Lemurinviaggio ha detto:

      È una cosa talmente strana che ti cattura nei suoi particolari, specialmente quelli ostentati a voler dare una certa immagine di sé 😀 Forse potremmo consigliarlo a chi ama il genere trash.

  3. Simone ha detto:

    Un film nordcoreano mi manca…

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