Lemurinviaggio blog di viaggi

La favola del tanuki della Kachi Kachi

Il Giappone è surreale, sembra di trovarsi all’interno di un cartone animato.
La prima volta che ci andammo, ogni tanto ci pigliavano dei momenti in cui realizzavamo in quale realtà parallela ci eravamo andati ad inzuppare, ed esclamavamo uno all’altra (e l’altra all’uno): “Ma ti rendi conto? …Siamo in Giappone!!!“.
La madrepatria degli anime e dei manga non manca di creatività in quanto a personaggi di fantasia, e sovente ti ci attornia. Puoi imbattertici un po’ ovunque; dai menu di un ristorante, alla segnaletica di un divieto, dal merchandising, alle insegne di attività commerciali… Ogni tanto ne spunta fuori uno a rallegrare la giornata, perfino in una funicolare.

Monte Kachi Kachi ropeway

La montagna di fronte al monte Fuji

Di fronte al monte Fuji c’è il kachi kachi yama (montagna del crepitìo del fuoco) da cui godere di una visuale “faccia a faccia” con il monte sacro.
Noi 5 anni prima, in un’altra area avevamo fatto un giro pazzesco; riuscendo a scorgere il Fuji san solo per pochissimi momenti in mezzo alla nebbia. Questa volta, ci siamo avvicinati ancora di più; non lo abbiamo scalato perché sarebbe da suicidio (specie in dicembre) tanto più che ci sarebbe l’apposita foresta annessa adibita ai suicidi (Aokiagara), però prendendo la funicolare da Kawaguchiko, a meno che non faccia il timidone dietro la sua nebbia semi-permanente, eravamo sicuri di non poterlo mancare!
Sono quelle circostanze in cui tutto ti aspetteresti fuorché vedervi ambientata una favoletta.
E come ogni favola che si rispetti, anche quelle nipponiche serbano momenti di una brutalità inaudita o metafore inquietanti.

Non si vada a pensar male quindi del candido coniglietto bianco di cui racconteremo pocanzi, perché in fondo è mefistofelico più o meno quanto i colleghi Europei.
In Cappuccetto Rosso, dopo che al lupo era riuscito il losco raggiro, tagliano la pancia, ed estraggono (vive!) la piccola ingenua protagonista, e sua nonna.
Gli sventurati Hansel e Gretel vengono abbandonati nel bosco dai genitori nullabbienti, e una volta accolti in casa da una vecchia estranea (cannibale!), questa li mette all’ingrasso con lo scopo di cibarsene.
L’irresponsabile Biancaneve si intossica con una mela che era stata intenzionalmente avvelenata; ma cosa aspettarsi da una a cui sembra normalissimo avere per coinquilini sette nani?

Salendo sui 1075 metri della kachi kachi, ci siamo dunque imbattuti in due simpatici animaletti; un coniglio ed un procione, che a giudicare da come vengono raffigurati sembrerebbero avere un burlesco rapporto di amore/odio alla Tom e Jerry, ma in realtà la favola diverge.

favole giapponesi tanuki kachi kachi

Il furbo tanuki

Un tanuki (procione giapponese) depredava regolarmente il campo di una coppia di poveri contadini che vivevano sulle pendici del monte. Un giorno, questi riuscirono a catturarlo e a legarlo ad un albero con l’intenzione di mangiarlo. Intanto che la moglie preparava delle polpette (come quelle che potrete mangiare presso un chioschetto in cima) il furbo animaletto implorò a lungo la donna di liberarlo, promettendo di non distruggere più il loro raccolto e di aiutarla. Lei lo liberò, e lui la uccise.

Il tanuki però, invece di scappare, utilizzò la sua capacità di cambiare forma (caratteristica che nel folclore è però più comunemente attribuita alla volpe), assumendo le sembianze della donna, e attese il marito. Gli servì una zuppa che aveva cucinato, e quando lui la ebbe finita, riprese le sue vere sembianze di procione, rivelando all’uomo che quella zuppa era stata fatta con i resti della moglie, per poi scappare via.
L’uomo rimase comprensibilmente shokkato, e raccontò l’accaduto ad un coniglietto che viveva nelle vicinanze e che era molto amico della coppia. Il quadrupede promise di vendicare la morte della donna.
(Comunque, anche con un coniglio che parla e ti risponde, ci sarebbe da shokkarsi…)

Storia del coniglietto e del tanuki

La vendetta del candido coniglietto

Fattosi amico il procione, e guadagnata la sua fiducia, il coniglio passò dapprima al bullismo per poi giungere al tentato procionicidio.
Fece in modo che all’altro cadesse addosso un alveare di api che lo riempi di punture, e si offerse di lenirgli il bruciore con salsa piccante.
In un’altra occasione, mentre il tanuki stava trasportando la legna in spalla, il coniglio di nascosto ne appiccò il fuoco.
Che cos’è questa specie di scricchiolio?” domandò il procione sentendo il rumore.
Siamo vicini al kachi kachi yama, è normale sentirlo!”, rispose il coniglio, alludendo al fatto che, come detto, il nome del monte è onomatopeico allo scoppiettare del fuoco.
Pochi istanti dopo le fiamme divamparono e il tanuki si bruciò la schiena, pur salvandosi.

statue del coniglio e procione del monte kachi kachi

Infine il coniglio eguagliò in diabolicità il nemico (che però si stava tenendo vicino come fosse un amico), sfidandolo in una gara all’ultimo respiro sulle acque del lago Kawaguchi. Convinse il tanuki a costruirsi una barca di fango, quando per sé, però, la fece ricavandola da un tronco di albero.
Sulle prime tra i due fu un testa a testa equilibrato, ma ad un certo punto il fango dell’imbarcazione del procione iniziò a squagliarsi; e mentre lo sventurato sprofondava, il coniglio proclamò la sua amicizia con la coppia di contadini, ribadendo che quella era la punizione per la sua malefatta!

In cima alla Kachi kachi

In cima ci sono tante occasioni di foto: le rappresentazioni dei due animaletti, un’area in cui si lanciano delle mattonelle così da romperle ed esprimere un desiderio, una originale campanella, un tempietto (dedicato ai due personaggi), gli altri Giapponesi che si fanno foto buffe, il lago da un versante, e dall’altro (se si vede) il monte Fuji, un tratto di pista dove in passato si svolgevano gare, l’oceano verde della foresta, insomma… si rischia di stare lì ore. Noi poi avevano sempre un occhio sulle evoluzioni della nuvola intorno al Fuji, in attesa del minuto buono per beccarlo con maggior visibilità al di fuori del nebuloso ombrello. Infatti pur andandogli così tanto vicino potresti lo stesso non vederlo, se lui non vuole!

vista del Monte Fuji dal monte kachi kachi a Kawaguchiko

E voi, quale favola preferite per prendere sonno? 🙂

Potrebbero interessarti anche...

26 risposte

  1. Andrea ha detto:

    Premesso che anch’io la penso allo stesso modo su Biancaneve 😂. A guardare le figure dei due personaggi, non avrei mai detto che ci fosse dietro una leggenda con degli scenari così macabri…sembrano così simpatici

  2. Marika ha detto:

    Sempre molto leggere le tue storie, però mi divertono un sacco 🤩

  3. lucapery ha detto:

    Il fatto di parlare al coniglio no ti fa credere che dentro alla zuppa non ci fosse qualche sostanza allucinogena oltre che alla moglie? 😁

  4. oltreleparole ha detto:

    Una favola di cui non avevo mai sentito parlare. Che le nostre fiabe siano strane e poco logiche lo avevo notato, ma quelle giapponesi hanno veramente un retrogusto altamente macabro! Una sorpresa per me! Il Giappone mi affascina tantissimo ma mi rendo conto sempre più di saperne veramente poco sul suo conto.

  5. Carina questa favola giapponese, trovo sia simile ad altre ma in versione più macabra.

  6. Che carina questa favola giapponese, proprio non la conoscevo! Grazie per avermela fatta scoprire!

  7. Giorgia Garino ha detto:

    Provo le tue stesse sensazioni quando penso al Giappone…e vorrei tornarci…(il procionicidio come termine, lo voglio usare nella vita quotidiana 😀 )

  8. Certo che i giappi non sono mica normali! Dal coniglio vendicatore ti aspetti una genialata come minimo non un’ingloriosa barca di fango. Una vendetta da Oscar! E del buon uomo che ha mangiato la moglie in polpette cosa ne è stato? 😛
    Continuo a desiderare la vostra enciclopedia di viaggio segreta 😉

    • Lemurinviaggio ha detto:

      Nessun macchinario complesso che dopo una serie a domino di eventi che sfruttano le leggi fisiche, infligge il colpo di grazia alla vittima! Una semplicissima barca di fango che … non sospetteresti mai si possa sciogliere se è il tuo nuovo amico coniglietto bianco a proporlo 😀

  9. vagabondele ha detto:

    Alla tua domanda finale ancor prima di terminare di leggere già rispondevo il Signore degli anelli, perché quella è da sempre la mia favola della buona notte.. questi due personaggini sono carini, sembrano coccolosi e poi.. tac ecco il lato oscuro! Mi piace, sì mi piace!

    • Lemurinviaggio ha detto:

      Alla faccia della favola …. quella è una vera e propria epopea della buona notte!! 😀 Se proviamo ad addormentarci guardando il film, siamo sicuri che poi ci svegliamo con la voglia di andare in Nuova Zelanda dove lo hanno girato 🙂

  10. iltuopostonelmondo ha detto:

    E’ vero, mi sono divertita! Se uno si sofferma a pensare alle storielle effettivamente si creano dei micro-traumi in ogni bambino.
    A me non hanno mai raccontato storielle per prendere sonno, ma ricordo che la storia di Hansel e Gretel mi veniva narrata spesso (questo spiega come sono oggi! ahahah).
    Un bacione Lemuri :*

    • Lemurinviaggio ha detto:

      Le trame di certe favole sono proprio brutali. Forse la valenza istruttiva tramite la loro morale si imprimeva maggiormente se il bambino era spaventato da certi mostri o da certe conseguenze … come facevi notare, dei veri e propri micro traumi! Insomma, l’ideale proprio prima di prendere sonno 😀
      Indubbiamente anche noi abbiamo avuto i nostri hahahah
      Un bacione anche a te :*

  11. Rivogliolabarbie ha detto:

    I giapponesi hanno uno strano gusto in fatto di fiabe!
    Quanto al parlare con il coniglio, beh, quello accade anche nelle fiabe più tradizionali, anche se da oggi guarderò i conigli in modo diverso!

  12. Silvia-Flavorsuitcase.com ha detto:

    Una storia davvero particolare 😄 la cultura giapponese l’ho sempre trovata affascinante. Grazie alle vostre foto e al racconto di questa favola, per un attimo mi è sembrato di essere lì con voi. Un articolo degno di nota 🙂

  13. alessiaborghi ha detto:

    Adoro i giapponesi e tutto quello che fanno! e come lo fanno e come si inventano le cose! Popolo alquanto strano ma che mi attrae tantissimo! Mio figlio (16 anni) parla bene il giapponese perchè il suo sogno è quello di finire qui le scuole e poi trasferirsi… Mi sa che presto andrò in questa strana realtà! E’ vero che il Giappone o lo ami o lo odi…non ci sono vie di mezzo?

    • Lemurinviaggio ha detto:

      Come cultura è molto bella , ma in cui non è facile inserirsi. Anche noi ne siamo molto attratti , non da trasferirci, ma da tornarci periodicamente. Non a caso ci piace scrivere tanto sul Giappone! 🙂 A presto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: