Radiazioni in volo, quante ne assorbiamo a bordo di un aereo
Ma è vero che quando siamo in volo in aereo ci sono più radiazioni del normale?
Sì, anche 20 volte la quantità a terra per via delle radiazioni cosmiche.
Aiuto! E ci fanno volare lo stesso?
Beh, sì perchè a seconda di diver.. E non fanno male???
A meno che tu non voglia prop.. HO PAURA! NON SALIRÒ PIÙ SU NESSUN AEREO!
Calma, calma. Non saltiamo (senza paracadute per giunta) a conclusioni affrettate! La questione delle radiazioni sui voli aerei viene spesso fraintesa, proviamo a fare chiarezza sul fenomeno.

Le radiazioni
Siamo esposti alle radiazioni in ogni momento ed in ogni luogo, tuttavia sono il tipo e la quantità di esse a fare la differenza.
La radiazione di fondo media è stata stimata intorno ai 2,4 mSv (milliSievert) all’anno, ma ovviamente varia considerevolmente da posto a posto, in alcune città d’Italia ad esempio siamo mediamente sui 3,3.
Sono valori che dipendono dal radon nell’aria, da uranio e torio nel suolo, e simili.
Contatori geiger e unità di misura
Piccola precisazione per smanettamenti di contatori geiger: mSv (milli Sievert) è 10-3, µSv (micro Sievert) è 10-6. Un Sievert corrisponde perciò a mille mSv e a un milione di µSv.
I numeri sul display hanno senso solo insieme alla scala in cui stanno venendo espressi.
Un contatore geiger misura la potenza di una dose, pertanto l’emissione del momento.
Un dosimetro ne memorizza la somma, quindi quante ne sono state assorbite in un lasso di tempo; ci sono contatori che lo posseggono integrato.
Il mondo del nucleare comunque è un frullatore di svariate unità di misura: i Sievert che non misurano piccole bianche foche, i Gray che non conteggiano le sfumature di grigio, i Rem che non esprimono note musicali da sogno, i Becquerel che non rappresentano acquerelli, i Curie che non calcolano i fiori di tuttu l’annu, eccetera…
Le radiazioni cosmiche in volo
Le radiazioni cosmiche provengono dallo spazio, sono dovute all’attività del sole e di altri astri, che bombardano amorevolmente i pianeti intorno.
Non sono costanti, ci possono infatti essere periodi di maggiore (o minore) intensità, ed è questo un primo fattore importante che determina la radioattività di fondo.
Il nostro pianeta si protegge da suddetti irraggiamenti grazie all’atmosfera, motivo per cui un altro fattore di rilievo è l’altitudine a cui ci stiamo spostando; si difende anche tramite il proprio campo magnetico, caratteristica che condiziona l’esposizione a seconda della latitudine in cui stiamo viaggiando.
Più si volerà in alto e più le radiazioni saranno elevate (strato minore di atmosfera che protegge), e più si volerà bassi, specie se sotto le nuvole, e meno il cosmo si farà sentire.
Per quanto riguarda la schermatura magnetica serve un disegnetto.

Come si evince, il campo prodotto è, per così dire, meno intenso ai poli magnetici, motivo per cui, svolazzare all’equatore espone a meno radiazioni cosmiche che non a latitudini più polari.
Nocività e rischi
Le radiazioni non sono tutte uguali, c’è qualche distinzione da fare.
Esistono:
- Le radiazioni alfa, la cui portata è di pochi centimetri.
- Le radiazioni beta, la cui portata è di qualche metro.
- Le radiazioni gamma, che (come quelle dei raggi x) sono ionizzanti e schermabili solo con piombo o cemento.
In particolare, a riguardo della pericolosità, distinguiamo tra ionizzanti e non ionizzanti, che volendo semplificare al massimo, differiscono per il trasportare molta (o poca) energia nello spazio, sotto forma di raggi, onde o particelle.
Le radiazioni ionizzanti, vista l’alta energia, sono in grado di ionizzare gli atomi (cioè di rimuovere completamente un elettrone), e sono nocive ai tessuti viventi poiché colpiscono cellule e dna. Il nostro corpo è in grado di autoripararsi e rigenerare i legami spezzati; tuttavia in quantità elevate, potrebbe non ripararsi come si deve, e generare riproduzioni cellulari sbagliate (dna ionizzati), degenerando in malattie.
Le radiazioni che invece non hanno tali effetti, cioè le non ionizzanti, sono ad esempio: le onde radio, le microonde, gli infrarossi, lo spettro di luce visibile, e i fotoni di ultravioletti a bassa energia.
Gli studi attuali stimano che sopraggiunga un rischio elevato al di sopra dei 100 mSv/anno.
Uno dei luoghi che abbiamo visitato e che riteniamo trattare in maniera molto interessante e dettagliata l’argomento, oltre che colpire emotivamente, è il museo di Hiroshima.

Quantità di radiazioni (di riferimento)
I tessuti umani assorbono in maniera molto differente le radiazioni, ma per farsi un’idea, si è approsimativamente esposti a:
- 0,01 mSv per una lastra dentale (equivale a un giorno circa di radiazioni).
- 0,4 mSv per una mammografia.
- 1 o 2 mSv per una lastra alla testa.
- 8 mSv per una lastra addominale.
- 10 mSv per una tomografia di tutto il corpo (equivale ad una dose di 3 anni di fondo naturale).
- Una radioterapia può focalizzare anche 40000 mSv sul bersaglio.
- Noi stessi, che conteniamo potassio, emettiamo radiazioni. I termoscanner rilevano le radiazioni infrarosse (sottogruppo delle termiche) che provengono da una superficie che emana calore, tipo un corpo, determinandone la temperatura.
- 0,1 µSv (cioè 0,0001 mSv) per una banana.
Probabilmente qualcuno ci starà andando in fusione proprio qui, sulla banana!
Comunque…
La raccomandazione dell’International Commission on Radiological Protection è di attenersi ad un esubero rispetto al proprio valore base di fondo, a non più di 1 mSv/anno.
Perciò, se vivete ad esempio in una zona da 3mSv/anno, è di rimanere al di sotto dei 4mSv annui.
Quante ore di volo ci vogliono per esaurire quel +1 extra annuo?
Come detto dipende dall’attività solare e dalla rotta intrapresa, oltre che da quanto tempo effettivo del volo viene trascorso ad alta quota.
Se si fanno voli da 3 µSv/ora, provenendo da un’ambiente da 0,3 µSv/ora, quel 2,7 di esubero medio orario richiederà almeno 370 ore a quota di crociera (salite e discese escluse, poiché hanno dosi sensibilmente inferiori) per arrivarci.
Un frequent flyer deve quindi essere molto frequent per raggiungere quella soglia.
Se si fanno voli con radiazioni da 5 µSv/ora, di ore trascorse ad alta quota ne basteranno 212. Un intercontinentale del tipo Parigi-New York, può equivalere ad un paio di lastre ai denti.
E chi sta sempre a bordo?
Chiaramente per chi lavora in ambienti dove l’esposizione è particolarmente elevata, come astronauti, impiegati in impianti nucleari, radiologi e simili, le soglie massime vengono fissate più in alto (per qualcuno addirittura a 20mSv/anno), e sottostanno a scrupolosi monitoraggi.
Nel caso dell’aviazione commerciale, per piloti e hostess, la radiazione non viene misurata, ma calcolata. Al di sotto di certe quote, vengono usati modelli computerizzati che determinano quanto si è assorbito, sulla base di dove si vola (rotte e altitudini), e di quanto si vola. Un dipendente può chiedere questa informazione alla propria compagnia.
Presso quelle europee, qualora si eccedano i 6 mSv/anno (ovvero intorno alle 60mila banane annue… banana più, banana meno), si viene temporaneamente spostati a mansioni di terra, prive di esposizioni significative.
In conclusione: volate tranquilli, non costruitevi reattori nucleari in giardino, e al sole mettete la crema solare!
Ero a conoscenza dell’assorbimento delle radiazioni in volo. Quando ne sentii parlare per la prima volta ero a bordo di un van per la Zona di alienazione di Chernobyl, avevamo tutti un contatore geiger in mano e un dosimetro al collo. Ma dopo una pandemia, una probabile guerra nucleare e l’Italia esclusa dai Mondiali… non saranno due raggi gamma a spaventarci, ve’? 😛
Assolutamente! Né i raggi gamma né l’energia solare di Daitarn 3 😀
Che esperienza la visita a Pripyat! É un’opportunità che ora difficilmente può ricapitare, pensando a quando potranno riprendere i tour.