Pluckley, il villaggio più infestato della Gran Bretagna
Pluckley è un piccolo paese di campagna di appena mille anime a sud dell’Inghilterra, che avrebbe tutte le carte in regola per essere il classico villaggetto anonimo di cui nemmeno ti accorgeresti passandoci. Ma a dispetto delle apparenze, non lo è affatto, poichè è considerato il villaggio più infestato della Gran Bretagna.
Con i suoi dodici differenti fantasmi, entrò nel Guinness dei Primati nel 1989, e noi siamo andati a trovarli.
Quando approcciamo cose del genere, apprezziamo l’ambiente, la storia, ci lasciamo assorbire da quanto ciò che abbiamo di fronte ci racconta, e ne viviamo le emozioni. Non ci sono pretese di alcun tipo, se non quella di lasciarsi trasportare per qualche momento dalla favola e dalla leggenda…
L’insolito episodio, a cui ad un certo punto abbiamo assistito, ci ha però lasciati elettrizzati.
Ecco il nostro tour di Pluckley, tappa per tappa.
La chiesa di St. Nicholas
Tutto inizia dall’edificio meglio riconoscibile, la chiesa del paese.
Al suo interno, sulla destra vi è una cappella in cui sono sepolti diversi membri della famiglia Dering.
I Dering erano i signori della zona, a partire dal XV secolo sino al secolo scorso. Durante la guerra civile Sir Edward Dering, riuscì a sfuggire alle truppe di Cromwell lanciandosi di testa da una stretta finestra con la cima arrotondata.
Quando successivamente, in tempi di pace, ritornò a costruire il proprio maniero (oggi non più esistente), lo fece dotandolo di finestre arrotondate in alto, a commemorazione di quella da cui era saltato salvandosi la vita.
Nel villaggio di Pluckley, ad oggi, si notano tanti altri edifici che hanno la stessa tipologia di finestra, poiché chi abitava in zona, ne imitò poi lo stile.

In questa specifica parte della chiesa dunque, la cripta dei Dering, sono state notate strane luci accanto alla vetrata di destra, e uditi dei colpetti provenire dal pavimento.
Negli anni ’70 degli investigatori del paranormale trascorsero la notte lì dentro, nella speranza di catturare qualche fenomeno con le loro apparecchiature.
La nottata fu infruttuosa e, a detta loro, piuttosto noiosa, se non fosse stato per il cagnolino del vicario che ogni tanto faceva capolino.
(Il vicario, come poi rivelò loro, non aveva cani).

Il cimitero di St. Nicholas
Una donna dai capelli scuri singhiozza triste, in cerca della propria bimba, nata morta e sepolta in una tomba non marchiata del cimitero della chiesa; in quanto illegittima, non poteva finire nella cripta di famiglia.
Tale è la scena che si racconta, a proposito dei dintorni di St. Nicholas.
La donna, si pensa fosse la moglie di uno dei Dering, ed è soprannominata Red Lady. Sarebbe stata tumulata, insieme ad una rosa, in una serie di bare di piombo ed una di quercia, per volontà del marito, affinchè si preservasse meglio.
(La propria amata, non la rosa ovviamente).

Il monaco di Greystones
Greystones fu costruita nel 1863 come cottage del rettore, sostanzialmente la casa del curato di St. Nicholas; è un tipico edificio con le finestre in “stile Dering”.
La tenuta, oggi privata, sarebbe “frequentata” da un monaco che vaga tra gli alberi circostanti. Visse nel periodo Tudor, ed era innamorato della figlia di uno dei vicini, che però morì in tragiche circostanze.
Unico sollievo per il triste monaco è tornare a passeggiare nei luoghi dove clandestinamente si incontravano.
La donna del Pinnock Bridge
C’era poi una donna che sbarcava il lunario vendendo erbe, piuttosto eccentrica ma innocua.
Ogni sera al tramonto si sedeva al muretto del ponte, a bere gin da un vecchio fiasco e a fumarsi una pipa.
Una sera si addormentò, e la pipa le cadde sugli stracci che indossava, incendiandoli.
Il giorno seguente rinvennero solo cenere, il fiasco e la pipa; da allora, al Pinnock Bridge pare ci siano avvistamenti di una figura urlante circondata da fiamme.
Negli anni però deve essersi scaricata, poiché ultimamente in quel punto viene riportato solo un’occasionale bagliore roseo piuttosto evanescente.
Il ponticello è a malapena riconoscibile, sotto vi scorre un rigagnolo d’acqua. Il luogo, per conformazione si presta facilmente alla generazione di nebbioline naturali.

La famigerata Fright corner
Una curva con annesso incrocio (le meraviglie della viabilità britannica) poco al di fuori di questo pittoresco villaggio, soprannominata “fright corner” sarebbe stata teatro di un cruento episodio.
C’è chi identifica la figura trafitta da spada, avvistata da qualcuno, in un bandito dell’epoca, che era solito nascondersi dietro ad un albero (rimosso nel 1977) e sbucare fuori all’improvviso, assalendo i passanti. Tale pratica, divenuta prevedibilissima, gli sarebbe costata la vita in una controimboscata orditagli contro.
In antichità, per azioni simili, si rischiavano pene molto pesanti.
Le agghiaccianti urla allo Screaming wood
Il vero nome è Dering Wood, ma è soprannominato “Screaming Wood” e si trova fuori Pluckley.
Si tratta di un fitto bosco che può facilmente disorientare, con un paio di sentieri vagamente tracciati al suo interno. Ci siamo permessi di uscire per qualche tratto dal tragitto battuto, sempre con l’accortezza di non perderci e di non dover poi chiamare aiuto.
Non è frequentato, non c’è nessuno; nemmeno gli animali del posto emettono suoni. Un’atmosfera alquanto surreale.
Immaginiamo quanto possa essere agghiacciante sentire rompere quel silenzio da improvvise grida lancinanti.

Cosa c’è di allibente a Pluckley?
Pluckley è stata teatro di parecchie storie tristi in passato, che in qualche modo riverberano ancora nel presente. Una donna si avvelenò per amore, un mugnaio perse la vita, un insegnante si impiccò, un colonnello fece altrettanto, e cose simili…
Il ricordo di certi accadimenti, rimane vivo nella memoria anche grazie a presunti avvistamenti che sarebbero stati segnalati, e successivamente correlati a persone ed eventi passati.
Il più ecclatante forse è quello di una carrozza fantasma con tanto di cavalli e fragore annessi…
Chi viene in questo paesino, non può certo aspettarsi che si verifichi qualcosa a comando; cavalli e carrozze sarebbe poi un tantino pretenzioso.
Per quanto ci riguarda però, ciò che ci ha lasciati inaspettatamente allibiti è avvenuto a fine giornata, in un momento in cui avevamo la guardia abbassata.
Non abbiamo raccontato infatti, tutte quante le tappe del nostro tour di Pluckley… rimane l’ultima, quella al Black Horse Inn, senza dubbio la più emozionante!
Più morti che vivi insomma. Dove prenoto? 😉
A parte gli scherzi, non conoscevo il villaggio, ora parte subito la ricerca online per un possibile viaggio.
Grazie del consiglio!
Per mettere la ciliegina sulla torta, ci potrebbe stare un pernottamento al Black horse inn. Noi ci siamo limitati ad un caffè pomeridiano, ma è bastato per essere spettatori di una circostanza piuttosto “anomala”.
Quanto fascino in queste storie! E poi uno prenota per non dormire! Però ci andrei…
Non si tratta della tipica notte di riposo 😀 … senza poi considerare l’evenienza di trascorrerla dispersi nella screaming wood.
Proprio il posto che piacerebbe a me! Però non potete lasciarmi così con il fiato in sospeso fino ad Halloween 😉
Noi adoriamo Halloween e direi che questa è la meta perfetta! anche se ho un po di paura….
Sono cresciuta leggendo King e guardando film horror che questa tipologia di itinerario mi intriga un botto. Mi segno subito subito la location per un futuro viaggio in coppia :p