Le origini extraterrestri di Morasko
Non tutto ciò che ci circonda è terrestre, esistono elementi che non provengono da questo pianeta. Sono difficili da scovare e da riconoscere, ma ci sono.
I segni provocati sono invece più facilmente distinguibili anche ad occhi profani, e talvolta possono pure lasciare a bocca aperta, e magari portare ad alzare lo sguardo al cielo mentre ci si domanda come siano potuti arrivare da lassù.
Direttamente dallo spazio
Di meteoriti sul nostro pianeta ne sono caduti in passato, ed altri ne cadranno. Si tratta solo di stabilire quando e dove.
Fortunatamente con le tecnologie odierne sono evenienze prevedibili e calcolabili, e nei confronti delle quali possono essere pianificate in maniera tempestiva eventuali procedure intese a minimizzare le perdite. Niente di particolarmente fantascientifico: presidi sul genere delle classiche evacuazioni preventive che anticipano l’incombere di un generico cataclisma.
Inoltre, possiamo rimanere tranquilli anche perchè per quanto la si possa considerare possibile, si tratta comunque di un occorrenza rarissima: attualmente al mondo, escludendo quelli che sono reputati tali solo a livello ipotetico, esistono solamente 190 crateri certificati* come di origine meteoritica, ed è una densità considerevolmente bassa se rapportata alla vetusta età della Terra.
*Earth Impact Database (EID)
Fuori dal traffico di Poznan (Polonia), c’è una foresta che contiene ben sette crateri meteoritici D.O.C., alcuni dei quali, oggi ricoperti d’acqua. Per la precisione a Morasko, all’interno di una riserva che racchiude piante e animali non comuni, tra cui il picchio nero ed il succiacapre (che non ha nulla a che vedere con la ciptozoologia del chupacabras poichè si tratta di un amabile uccellino, il caprimulgo europeo).
Se la Polonia nel passato recente ha sofferto l’infausta posizione geografica a sandwich tra Germania e Unione Sovietica, dunque non venne risparmiata nemmeno cinquemila anni prima da una sassaiola galattica.
È infatti quello il periodo stimato dell’impatto, che all’epoca fortunatamente non coinvolse insediamenti umani, poiché avvenuto in una area completamente disabitata. Un evento simile oggi avrebbe potuto distruggere una città, oltre ad oscurare la vista del sole con le sue polveri, per alcuni giorni.
I crateri del Morasko Meteorite Nature Reserve
La camminata per osservare queste formazioni è assai breve e di facile percorrenza, considerando che i crateri più interessanti sono raggruppati fra di loro. Si svolge un piccolo circuito, con vari pannelli informativi che illustrano diversi aspetti del fenomeno: ad esempio, cosa sono gli asteroidi, le comete e i meteoriti (questi ultimi sono in pratica frammenti dei primi due), in quale parte dello spazio fluttuano, e che tipologia di impatto producono.
Secondo i parametri di chi li studia, i crateri del Morasko Meteorite Nature Reserve sono ritenuti giovani, e la riserva naturale che li contiene è considerata essere uno dei siti di crateri meteoritici più significativi del pianeta, sia per numero che per dimensioni.
Il cratere più grande ha un diametro di circa 100 metri ed è diventato un lago frequentato da simpatiche paperette. È attorniato da una parabolica il cui declivio è costituito da un tratto piuttosto ripidino. Belissima la natura che è ricresciuta sopra e ha ripopolato l’area.
Gli altri crateri che analogamente a quello, contengono acqua, sono di immediato riconoscimento. Richiede invece più attenzione l’individuazione di quelli che non l’hanno, perchè non sono così evidenti. Per uno di questi, noi abbiamo dovuto girovagare un bel po’, riuscendo solamente ad ipotizzare dagli avvallamenti quella che sembrerebbe essere la sua collocazione.
Cacciatori di meteoriti
Ci è capitato di notare un buco artificiale di qualche metro, sbarrato da nastro. Questo è dovuto al fatto che il sottosuolo del parco contiene rocce meteoritiche e vi si svolgono continue ricerche.
Il primo ritrovamento fu del tutto casuale; risale al 1914 per mano (e vanga!) di soldati tedeschi che avevano l’ordine di scavare una trincea, circostanza in cui rinvennero una pepitona di 80kg.
Da allora con tecnologie in evoluzione si sono protratte le ricerche, fino a scovare macigni meteoritici di quasi 300kg a profondità di oltre due metri. I metal detector sono fra gli strumenti usati, perché questi frammenti contengono ferro, e sono in grado di attrarre un magnete. La determinazione della genuinità ovviamente non si limita solo a questo, perché anche pezzi di magnetite o di ematite sarebbero facilmente fraintendibili, ma fa poi affidamento ad ulteriori analisi chimiche e microscopiche che determinano l’eventuale presenza di silicati non terrestri.
Come detto, solamente un esiguo numero, fra tutti i crateri censiti al mondo, è di accertata origine meteoritica. Rappresenta la ristretta elite di quelli che “ce l’hanno fatta”, ovvero dei meteoriti più grossi: infatti le piogge meteoritiche sarebbero in realtà frequenti, ma regolarmente ad una quota di 80 km circa, questi macigni interstellari si dissolvono, evaporando o esplodendo. La nostra atmosfera ci protegge, ed è assai difficile da penetrare (ode agli astronauti in rientro da missioni!).
Con un po’ di fortuna però, in una nottata limpida, può anche capitare di vedere ad occhio nudo un bolide che è riuscito ad avvicinarsi un pochino più degli altri, stagliare il cielo e sparire… spettacolo raro e a dir poco emozionante!
Tutt’altra cosa è invece il meteorismo. ma su questo ambito si sconfinerebbe su veri e propri cataclismi, e lo lasciamo fare agli esperti. 😉
Ma tutte voi le scovate? Voglio la vostra LonelyPlanet in versione limited/secret edition! 😉
E comunque grazie a voi avrò per tutta la serata in testa “uno su mille ce la fa”…oltre che il mal di gola per il troppo “vento” 😀 😀
Ciao Lemuri! 😉
Potremmo chiedere alla KGB editori se ci pubblicano la “LemuryPlanet” , ma poi non vorremmo che la CIA associati se ne avesse a male 😀
Meraviglioso e super suggestivo! Neanche sapevo ci fossero dei crateri meteoritici in Polonia. Devo andare, adesso!
Grazie per il post. 😀
Grazie! Sono molto conosciuti solo in ambito scientifico , ma al di fuori se ne sa poco.
Wow!! Non sapevamo ci fossero così tanti crateri meteoritici in Polonia!
Grazie per avercelo fatto scoprire Lemuri! 😍
Questi sono particolarmente rilevanti per le dimensioni e per il raggruppamento. Ci fa piacere fare scoprire quel che scopriamo 🙂
Come diceva anche l’Orsa… tutte voi le trovate!! Posto affascinante… come sempre!! Grazie Lemuri 😉
Grazie a te 🙂 Questo genere di luoghi ci attrae come una calamita al meteorite!
Certo che ne scovate di luoghi inusuali voi, eh?
È più forte di noi. Siamo dei curiosoni che si intruffolano dappertutto! 😀
Prima l’alberi panchina, ora le sassaiole galattiche. Ma come fate a scovare questi segreti? Comunque la Polonia si sta guadagnando un’attenzione particolare; chissà se non la invaderò con il mio El Andador 😎
Non c’è segreto che tenga di fronte agli agenti Lemurinviaggio! 😀 La Polonia è molto bella da girare: in certe zone bisogna abituarsi un po’ alla viabilità non ottimale, ma a giudicare dai lavori in corso è sicuramente in via di miglioramento.
Dopo le meteoriti, a questo punto sono curioso di leggere il vostro post sul meteorismo…..
Ci facciamo spaventare da poche cose, ma quella … 😛
ma che bella Polonia che ci state mostrando! mete insolite che solo i due lemuri conoscono! Non saprei quale scegliere tra questa e la foresta dell’articolo precedente!
Grazie! 🙂 È un Paese bellissimo, noi stessi siamo rimasti sorpresi da quanto abbia da offrire, e queste due foreste, per motivi molto diversi uno dall’altra ne sono un esempio.