La Finestra Azzurra Ha Chiuso
La certezza, non la sola sensazione, di aver perso irreversibilmente qualcosa per sempre.
Ripenso a quando c’era, e al fatto che d’ora in poi non sarà più lì. Nè per noi, nè per nessun’altro.
Sono quei tipi di avvenimento, che per chi viaggia e si affeziona a ciò che di bello esiste nel mondo, rappresentano un piccolo dispiacere. Lo è per chi ci è stato in passato, per chi programmava di andarci in futuro, ed anche per chi magari ne ignorava l’esistenza, ma non avrebbe escluso di farci un salto una volta nella vita.
È crollato l’Azure Window.
L’umanità ha perso una iconica finestra sul Mediterraneo. Era un arco naturale di 28 metri, non proteggibile e non ricostruibile.
In realtà gli diagnosticavano ancora qualche decennio di sopravvivenza, prima di arrivare all’inevitabile fine dovuta all’erosione; ma la mattina del 8 marzo 2017 il mare ha deciso di dargli il colpo di grazia, e la natura si è ripresa in un colpo ciò che gli appartiene.
Vedere le attuali foto di quell’irreale vuoto che stride, ci porta a ricostruirne mentalmente la sua silhouette.
Su quella particolare conformazione rocciosa ci ero anche salito, in tempi non sospetti; a quanto abbiamo evinto, pare che recentemente l’accesso a turisti e locali fosse stato inibito proprio per pericoli connessi ad eventuali cedimenti.
Gozo, la tranquillissima isola nord-ovest di Malta, possiede anche altro che invita visitatori ad approdarvi in traghetto, come l’antico sito megalatico di Ġgantija, o la mitica grotta di Calypso; però l’Azure Window, che compare pure in alcuni film, è probabilmente il landmark più riconoscibile, e che meglio definisce definiva l’identità di quel territorio.
Ricordi dell’Azure Window
Non potendo tornarci, possiamo solo ricordare quel giorno in cui orientandoci con la scarsa segnaletica stradale non lo riuscivamo a trovare, introducendoci in impercorribili sterrati, su uno dei quali dei vecchietti provarono a spiegarci da dove passare per raggiungere il sito aggirando dei cantieri.
Siccome il tempo a disposizione scarseggiava, poichè a una cert’ora avevamo il traghetto di ritorno per l’isola principale di Malta, essere costretti a continui tentativi su strade che dopo un po’ si rivelano sbagliate, e invertire la rotta facendo manovre al millimetro con la macchina a noleggio in contesti simili, possono anche essere motivo di incocomerimento.
Intuimmo che l’obiettivo era finalmente “vicino”, dal numero di auto parcheggiate ai margini di una minuscola via che avevamo imboccato. Si era pure creata una colonna immobile di macchine che volevano proseguire il transito; noi per tagliare corto fummo costretti a lasciare il Pandino4x4 in dotazione, a bordo strada, in un punto un pochino esposto dopo un complicato parcheggio intinto di qualche moccolo in fase di coordinamento e segnalazioni dall’esterno per le manovre, ma oramai dovevamo discendere a piedi e alla svelta quella ripida stradina. Purtroppo eravamo lontanissimi.
La motivazione dell’intasamento comparve quasi subito di fronte ai nostri occhi: a causa di lavori, le auto erano in fila dietro ad un taxi che aveva fallito l’oltrepasso artigianale di una voragine. Si doveva passare mettendo le ruote sulle delle assi poste a binario sopra al buco. Ma il taxi come una tartaruga che da ribaltata mulinella invano le zampette; si era infossato con il muso appoggiato alla sponda di arrivo, e aveva le ruote anteriori (di trazione) che penzolavano di sotto girando a vuoto.
Come se non bastasse, da questo punto di blocco, fino all’ipotizzato arrivo, il percorso era molto lungo e assai pendente. Più discendevamo e più proporzionalmente aumentavano fiatone, fretta, e da parte mia pure esclamazioni nel constatare quale dramma ci sarebbe toccato nel ripercorrere la sfiancante salita al ritorno.
Sono piuttosto sicuro di aver intercalato qualche imprecazione durante tali constatazioni, ma forse è anche grazie a quelle (W L’Italia!) che ci affiancò una macchina (era riuscita a passare!); tirò giù il finestrino, e in accento Toscano si rivelò essere una coppietta che ci offriva un passaggio.
Salvati! Non ce lo aspettavamo! Ci guardammo ed intonammo un “Siiii!“. Si trattava di gentilissimi ragazzi che stavano trascorrendo gli ultimi giorni di vacanza lì.
[Se vi riconoscete in questa lettura fatevi vivi, ci ricordiamo ancora di voi! Le chiacchiere a proposito delle diatribe Pisano-Livornesi… le battute che ci siamo scambiati mentre ancora eravamo in preda a visioni mistiche, dovute ad un mix tra incredulità per la manna dal cielo, e la carenza di ossigeno].
Poi ci fu la visita all’Azure Window con tante foto scattate in un quadretto panoramico così suggestivo. Per quelle fatte a distanza mi arrampicai e mi feci guidare a gesti da Lemu Rina così da capire il posizionamento per gli scatti (senza moccoli). Altro che walkie-talkie, noi si comunica a gesti come i Marines!
La successiva risalita per il ritorno al Pandino4x4, grazie ai compatrioti automuniti fu quindi indolore, al contrario delle prospettive che si stavano inizialmente delineando.
È stata una bella giornata.
Ci rattrista pensare che quel posto adesso non ci sia più.
Un altro modo per ricordarlo è tramite le foto…

Malta, un viaggio di tantissimi anni fa che porto nel cuore come se fosse ieri…è franato un piccolo pezzetto anche di me! 🙁
La sensazione è stata la stessa anche per noi. Sebbene ovviamente esista molto di peggio nella vita, lo stesso nell’apprenderne la notizia, si è come verificato un piccolo crollo interno.
Ha impiegato secoli per formarsi, ma solo un attimo per andarsene…
Possiamo considerarci fortunati nell’avere avuto la possibilità di vederlo.
Sono stata assalita dalle stesse vostre emozioni. Quando ho saputo non volevo crederci, ho pensato alla bufala del giorno e invece…. ci sono rimasta malissimo!
Guardando le foto attuali il paesaggio si riconosce a malapena ed o paura che d’ora in avanti Gozo non sarà più tanto “appetibile” come prima.
E io che scherzando mi ero rammaricata di essere arrivata tardi al matrimonio… :'(
Sulle prime si va a verificare se la cosa è vera, perchè un po’ sembra irreale e un po’ probabilmente c’è una piccola forma di rigetto che porta a sperare sia uno scherzo o un errore, ma poi… si realizza che ė davvero venuto giù e le foto posseggono pure un qualcosa di un filino brutale nella loro eloquenza.
A Gozo siamo rimasti gigantemente affascinati dai megaliti di Gigantija, che soprattutto per gli amanti del genere, valgono da soli lo sbarco sull’isola.
Però indubbiamente la compianta finestra…. aveva il suo fascino, rappresentata anche nel matrimonio nel Trono di Spade.
Sono incredula, triste e rassegnata. Mi viene da piangere a pensare a un mondo che si priva di bellezze… quelle naturali, quelle composte di gesti di amore e tolleranza verso altri popoli, quelle intrise di storia e di emozioni.
Per fortuna avviene di rado, ma ogni tanto si perdono bellezze e patrimoni che l’uomo non potrà più contemplare. Questo è uno dei casi dovuti a un evento metereologico e prevale “solo” il dispiacere, ma ce ne sono in cui li si perde per incuria e mancanza di tutela, o peggio per fanatismi (tipo Palmyra in Siria, o i Buddha di Bamiyan in Afghanistan) in cui emerge la rabbia per l’evitabilità di follie simili.
Un ricordo bellissimo questo, condito di simpatici (e pimpanti) momenti personali.
Il modo in cui cerchiamo di raggiungere i luoghi che vorremmo vedere, spesso attraverso tortuose tratte stradali….e alla fine lo stupore che ci attende, sono parte del viaggio.
Quando dico che bisogna fare di tutto per vedere il più possibile durante un viaggio, anche se sembra impossibile, è per evitare di restare poi amareggiati.
Già un patrimonio è perso, pensa se quel giorno non vi foste impegnati con ogni fibra per raggiungerlo, ora sarebbe un rimpianto.
Un rimpianto che io ad esempio ho, perché non essendo ancora stata a Malta, non potrò vedere mai più quella finestra sul Mediterraneo con i miei occhi 😢
Claudia B.
Quella eventuale lasciata, sarebbe stata persa! Discendendo avevamo anche preso in considerazione l’eventuale possibilità di rinunciare, dato che tutto il tempo che sembrava richiedere non lo avevamo a disposizione.
Quando poi son località vicine saresti anche portato più facilmente a farlo, pensando di ritornarci dopo qualche anno e rifare per bene; e invece…
Come facevi notare, la determinazione di volerlo vedere a costo della sfacchinata e del buio ė perfino stata premiata dalla fortuna di un aiuto inatteso, altrimenti sarebbe stato un rimpianto non da poco!
Io no ci sono mai stata, e a questo punto mi tocca rassegnarmi al fatto che non ci andrò mai. So che ci sono cose più gravi, ma il pensiero mi rattrista molto. Però devo ammettere che mi avete strappato un sorriso con l’immagine della scarpinata lungo la stradina 😉
Nell’amarezza di qualcosa che scompare, possediamo anche il bel ricordo legato a quando lo visitammo. Quel che possiamo fare nel nostro piccolo ė cercare di trasmetterlo.
Anche io come Silvia non ci sono mai stata ma mi è sempre piaciuta questa finestra sull’azzurro del mare… è stata una notizia tristissima, mi è dispiaciuto molto sapere che adesso nessuno potrà più vederla, inclusi noi!
🙁
Nel nord ovest della stessa isola, Gozo, esiste un altro arco naturale, Wied il-Mielaħ, che però non abbiamo visitato. Non è la stessa cosa dell’Azure window, che nessuno ci potrà restituire, ma pare che i Maltesi lo considerino già come una sorta di erede.
Conoscevo benissimo la finestra azzurra, purtroppo non ho avuto la fortuna di vederla con i miei occhi… l’idea che sia crollata mi ha rattristito moltissimo.
Credo che chiunque abbia avuto la fortuna di farsi fotografare vicino a lei, conserva quel momento ben stretto nella mente e nel cuore 🙁
Avere la stessa passione per i viaggi, è anche avere questo tipo di sensibilità nei confronti di ciò che di bello c’è nel mondo.
Purtroppo sono diversi i luoghi andati persi per sempre, con il rammarico di non poterli vedere con i propri occhi.
Questi sopravvivono nei ricordi e nelle testimonianze di chi a suo tempo ne ha avuto la fortuna…. non a caso a noi piace anche tantissimo ascoltare i racconti degli anziani su cose o avvenimenti andati poi perduti nel tempo.
Anch’io ho avuto la stessa sensazione quando ho saputo la notizia: di punto in bianco uno dei ricordi più vividi di Malta è crollato. E allora, ben vengano i racconti di viaggio, così che da ora in avanti il ricordo a maggior ragione non si perda!
Per fortuna almeno le foto e gli scritti rimangono. Il bello dei blog è che oltre che raccontare , possono mantenere e perpetuare il ricordo anche di qualcosa che non c’è più.
ne ho appena parlato nel nostro Blog….. di Gozo ci siamo innamorati
Pur senza l’azure window , Gozo rimane un’isola molto bella da visitare
Era da un pò che organizzavo il viaggio a Malta e ora ad agosto, quando finalmente sbarcherò sull’isola, mi piangerà il cuore aver mancato per poco il meraviglioso panorama che si poteva ammirare dall’Azure Window…
Mi recherò ugualmente lì, chiuderò gli occhi e la fantasia farà il resto…
In quella posizione, è rimasto comunque il Blue Hole, una vasca naturale che gli era proprio davanti. Bello che tu vada lì e ti soffermi ad immaginarlo: è come una sorta di tributo, portagli i nostri saluti allora!