I tre mondi delle Maldive
Il popolo Maldiviano, può sembrare timido e a tratti persino remissivo, ma è molto amichevole. L’isolamento dovuto alla morfologia territoriale dell’arcipelago è oramai virtualmente eroso da anni di “invasioni” turistiche, che hanno drasticamente cambiato oltre che l’economia locale, anche i modi di tirare a campare.
Ci sono però tradizioni e credenze, retaggi del passato, che nonostante tutto, ad oggi ancora sopravvivono.
A noi stranieri vengono rivolti cenni di saluto dietro ad un sorriso. Quando capita l’occasione di scambiare qualche chiacchiera, verrebbe però voglia di andare oltre a quel canonico parlare “del più e del meno”, insomma di spaziare un pochino anche sul “per, e il diviso”, cioè su quelle cose quotidiane tenute pudicamente un pochino lontano dalla vista.

Un tocco di Jinn
I jinn, menzionati anche nel Corano, sono entità soprannaturali tendenzialmente maligne, che provengono da una dimensione intermedia tra la terrena e quella ultraterrena. Alle Maldive è possibile sentire recitare una sorta di formula, prima di gettare via qualcosa, poiché si teme di poterne inavvertitamente urtare uno, ed inimicarselo.
Tali creature popolerebbero zone disabitate delle piccole isole dell’arcipelago, e sarebbero in grado di interagire con il nostro livello, possedendo alberi (ad esempio i “reethigas”), animali e addirittura persone.
Periodicamente in alcune scuole si è assistito a svenimenti collettivi degli studenti. Cosa che ha portato all’abbattimento di un albero ritenuto “infestato”, o all’intrappolamento del jinn malevolo in una bottiglia, poi gettata in mare.

Handi, ti sorridono le spiagge
Le handi sono donne di bell’aspetto, tipicamente vestite in rosso, che hanno assunto incarnazione nella nostra dimensione.
La loro incantevole pelle vellutata e l’aria malinconica non devono però trarre in inganno. Incontrarne una non porta infatti ad un lieto fine poichè tenterà di distruggerti… ed è una velocista pazzesca! Non le scappi.
Una fatina dei denti molto particolare
Santhi Mariyambu dai lunghi capelli oleosi, si aggira nelle notti di luna piena con una sacca in spalla piena di denti.
A quale scopo?
Ne cerca altri!
Ha la facoltà di individuare quale bambino si è andato a letto senza lavarsi i denti (o ha il vizio di mangiarsi le unghie), e sostituisce quelli che non sono stati puliti con altri nuovi, a patto che il bambino se ne stia buono durante tale operazione.
Cosa avvenga in caso contrario, varia parecchio. Da semplici piccole punizioni simboliche, a rapimenti, uccisioni e persino cannibalismo; dipende probabilmente da quanto il genitore intenda traumatizzare il giovine figliuolo.
Dunque, laddove la “fatina dei denti” non risulti abbastanza convincente, le sembianze di “demone dei denti” riescono ad indurre una migliore igiene orale.
Avahtehi: c’è molto da fare, NON mi dia una mano!
Invisibile all’occhio umano, una avahtehi viene rappresentata come donna dai vestiti rovinati e dai capelli spettinati. Può assumere la forma che vuole, ed agisce solo quando tutti dormono.
Sebbene non siano possibili interazioni o comunicazioni, si dice che queste entità facciano amicizia con gli esseri umani e che possano persino essere reclutate… nello svolgere faccende di casa!
Ci si deve però rivolgere a loro al contrario. Se ad esempio, c’è bisogno che in nottata qualcosa venga pulito, va detto di non pulirlo.
Kandumathi Elhun, il “paranormaRe”
Alle Maldive, che si tratti di raggiungere un atollo o di fare una semplice gita, con buona probabilità si salta a bordo di un dhoni, l’imbarcazione tipica del posto.
Sono tradizionalmente in tanti a sussistere di pesca, e non manca perciò una sorta di mitologia derivante dai pescatori.
I kandumathi elhun sono avvistamenti assurdi capitati in mare: può essere una barca fantasma piena di lanterne che sbuca fuori dal nulla, o un mostro pesce che spalanca le fauci dai denti fosforescenti. Anche vedere roba strana galleggiare, o navigare per ore scoprendo di essere rimasti fermi nello stesso punto, rientra in tali amenità.
L’antico mito più conosciuto è probabilmente il Rannamaari, uno spaventoso demone di mare. Per essere tenuto buono, si sacrificava una vergine nell’ultimo giorno di ogni mese lunare, come da “contratto” tra la temuta divintà ed il re.
La giovine sorteggiata in dono, veniva vestita da sposa, e in rituali di preghiera e musica, portata al tempio di Malè, dopodichè lasciata sul trono per tutta la notte…
Un po’ di Fanditha, per sistemare le cose
La fanditha è un miscuglio di medicina, magia e versetti del Corano. Può essere usata nella vita di tutti i giorni, per propiziare la pesca, per salvaguardare un’imbarcazione appena costruita, per matrimoni, per protezioni da spiriti cattivi, per esorcismi, per guarigione, eccetera…
Ci è capitato di vedere nel palazzo dell’inquisitore di Malta, dei manoscritti relativi a queste pratiche che sono costate l’inquisizione ai possessori.

Sihuru, vietata
La sihuru è sostanzialmente la versione delinquenziale, cioè una sorta di magia nera.
Viene usata per ferire o uccidere nemici, influenzare risultati politici, rendere qualcuno malato o pazzo, sul genere del vudù…
Stregoni e simili possono arrivare anche ad essere pagati molto bene per praticare la loro magia.
Pare che presidenti delle Maldive come Abdulla Yameen, e Mohamed Nasheed, vi abbiano fatto ricorso.
A Malè un monumento sarebbe stato rimosso poiché uno sospettava che il suo avversario lo avesse compromesso, cioè contenesse una specie di sortilegio che lo avrebbe reso malato.
Cocchi maledetti (con delle scritte sopra) sono stati confiscati in diverse parti del Paese, anche se i possessori l’hanno scampata dopo che un praticante di magia bianca li ha ritenuti innocui.
In teoria, la magia nera, nell’ordinamento del Paese sarebbe illegale, ma sembra ironico come proprio in quello che è un paradiso per i turisti, ci sia chi cerchi di scatenare l’inferno ai propri rivali.
I tre mondi delle Maldive
Il fascino di questo arcipelago di isole remote, è molteplice.
C’è il mondo più comune, che vediamo in superficie, quando prendiamo il sole o passeggiamo nell’isoletta in cui ci toviamo. C’è poi un mondo completamente diverso popolato da altre coloratissime creature, che osserviamo sott’acqua, quando ci immergiamo nelle trasparenze cristalline dell’oceano Indiano.
E c’è infine un mondo nascosto, che solo qualcuno riesce, forse, a malapena scorgere. Ciò che vi abbiamo appena raccontato, non ne rappresenta che un granello di sabbia…
E’ così che visita le Maldive, me compreso, vede solo i primi due mondi e non immagina che ce ne sia, anche in queste meravigliose isole, un terzo sconosciuto e autentico
I primi due, sono comunque super affascinanti! Il terzo è quasi impenetrabile, vuoi per l’ineffabilità della sua stessa natura, e vuoi anche per la garbata discrezione dei locals.
Certo che ogni paese a le sue usanze/superstizioni, alla fine tutto il mondo e paese.
Bell’articolo complimenti 👍😉
Grazie. Certi tratti sono comuni a diversi popoli, nel caso di quello maldiviano, ce ne sono molti di retaggio islamico.