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Ma vattene in Liechtenstein!

Vi ci hanno mai mandato in Liechtenstein?
A noi non esattamente, ma ci siamo voluti passare lo stesso: siamo andati a quel Paese.
Vista l’estensione, non è che ci sia da starci chissà quanto; ma noialtri siamo di quelli che “le dimensioni non contano”, e poi c’abbiamo San Marino a un tiro di schioppenstein dietro casa, per cui siamo ben avvezzi a nazioni poco più grandi di un campo da golf.

Innanzi tutto, è sì molto piccolo, ma esiste veramente. Certo, rischi pure di non accorgertene e di tirare dritto in superstrada, ma ne possiamo confermare l’esistenza. Quindi, si potrà anche dubitare di Atlantide, o di Agarthi, ma il Liechtenstein esiste, mappe e cartine non mentono, non è una leggenda. 🙂
Noi eravamo di ritorno dalla Svizzera, ed in direzione sud, sapevamo che ad un certo punto saremmo transitati vicino a questo singolare principato, incuneato tra Svizzera ed Austria, perciò abbiamo prestato particolare attenzione a “centrarlo”, così da trascorrerci un paio d’ore.

E adesso?

La domanda che sorge spontanea è, cosa andare a fare lì.
Probabilmente l’attività vera e propria, eccezion fatta per la passeggiata esplorativa di rito, passa in secondo piano, perché quel che conta è esserci, vedere cosa succede lì dentro, se le persone che ci abitano… sono Terrestri, se il fuso orario è lo stesso di 100 metri prima, se il clima è lo stesso di 4 minuti prima di varcarne i confini, e quant’altro la curiosità spinga a voler soddisfare. È principalmente quella che può portare a sostarvi.

Per quanto ci riguarda eravamo intenzionati a verificare leggi empiriche divulgate nelle sigle dei cartoni animati, avevamo diverse domande a riguardo: dato che Heidi è ambientata poco distante da lì, troveremo veramente delle caprette che ci fanno “ciao” ?
E le caprette Liechtensteinesche parleranno tedesco come gli abitanti del principato ? Le caprette parleranno ? …ci saranno dunque delle capre a quel Paese ?!?
Non ne abbiamo viste, ma in compenso c’erano sculture di arte moderna piuttosto carine a darci il benvenuto sulla promenade di Vaduz.

Arte moderna in Liechtenstein

Figure di cioccolata

A quel Paese, non hanno un esercito militare da almeno 150 anni, ed anche quando ce l’avevano, era praticamente inutilizzato.
Ciò non lo ha esentato però da vicissitudini belliche che rasentano il fantozziano, con i propri vicini cioccolatosi.

Il 5 dicembre 1985 l’esercito svizzero decise di testare i propri missili terra-aria nonostante il forte vento di quel giorno. Il Liechtenstein è assai ricco anche di verde; accidentalmente uno di questi missili finì nella foresta di Bannwald, provocando un grosso incendio. Fortunatamente il danno fu limitato a quello, senza coinvolgimento di persone. Si dice che la vicenda, oltre al risarcimento economico, sia stata risolta con del buon vino bianco… (e forse la fundue al posto dei tarallucci?).

Il 13 ottobre del 1992 a dei cadetti svizzeri venne dato ordine di allestire un punto d’osservazione a Treisenberg, tralasciando però il particolare che essa non è situata sul proprio territorio.
Immaginiamo il loro imbarazzo quando la gente del posto deve avergli domandato cosa avessero intenzione di fare…

Nel 2007 durante un’esercitazione notturna, 170 militari di fanteria elvetica, probabilmente smarriti anche a causa della pioggia, sconfinarono di ben un chilometro e mezzo oltre i confini della micronazione. Quando si resero conto di trovarsi proprio a quel Paese, tornarono indietro, ma questo finì lo stesso per creare involontariamente un piccolo caso diplomatico.
Il primo ministro del Liechtenstein minimizzò dicendo che nemmeno se ne erano accorti, in fondo erano soldati armati di fucili (ma senza munizioni), non si trattava di un incursione con elicotteri d’assalto o cose del genere.
Gli Svizzeri porsero comunque le proprie scuse ufficiali.

Insomma: a volte a quel Paese, il Liechtenstein, ti ci mandano… altre volte ci finisci! 🙂

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10 risposte

  1. Ma davvero è storia recente quella che avete raccontato sui milirarenstein? O_O Sono senza parole, pivelli, non è proprio roba loro. Che facessero i maitre chocolatier o al massimo la divisa la indossassero per “rallegrare” il Vaticano 😛
    Non sono mai stata nel Liechtenstein mi piacerebbe visitarlo! Che dite A/R in giornata ce la si fa? 😉

  2. Andrea ha detto:

    È così piccolo che spesso ci si dimentica della sua esistenza 😀

  3. improntenelmondo ha detto:

    Anche noi rientrando da nord non abbiamo resistito alla tentazione di mettere il naso in Liechtenstein! Giusto per una passeggiata per la via pedonale di Vaduz. Volevamo anche scriverci un post, però poi abbiamo desistito perchè ogni volta dobbiamo controllare come si scrive Licte…Liekten..Lischten…vabbè…abbiamo desistito!

  4. Quando andavo a scuola il Liechtenstein mi stava super simpatico: lo mettevo confinante praticamente con tutti i Paesi d’Europa! 🙂
    Crescendo l’ho un po’ dimenticato e la curiosità di visitarlo non si è mai palesata…ma dopo questo articolo mi viene da dire: perchè no? Magari di rientro da un viaggio nordico ci potremmo fermare anche noi, o magari potremmo capitarci per sbaglio!! 🙂

    • Lemurinviaggio ha detto:

      Altro che Roma… per te tutte le strade portavano in Liechtenstein ! 😀
      Certe volte, quando abbiamo tempo a disposizione, durante un viaggio, ci piace finire in posti sostanzialmente privi di un qualche richiamo, per vedere anche “qualcosa di qualsiasi” di un posto.
      In questo caso ha rappresentato la classica curiosità che si soddisfa ritrovandosela lungo il proprio itinerario: volevamo proprio dare una sbirciata!

  5. Simone ha detto:

    Esiste, esiste. Lo sanno bene quei furbacchioni che vanno a Vaduz per nascondere i propri soldi, visto che il Paese è notoriamente un paradiso fiscale.
    Il Licstain (l’ho scritto come si pronuncia) è sempre stato un paese che mi ha incuriosito, più di una volta ci sono andato vicino ma mai ci sono entrato. E’ un po’ come Andorra o Gibilterra (su quest’ultima posso garantire io che esiste…). E poi, di questi Stati-non Stati ci sono abituato. Da cittadino residente a Roma vado spesso all’estero tutte le volte che vado in Piazza San Pietro 🙂

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