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Le magie di Holmavik

A zonzo per l’Islanda, a forza di vedersi scorrere certi scenari davanti agli occhi, complice forse anche l’isolamento, ad un certo punto alcune rocce iniziano ad assumere forme strane, talvolta trollesche. La parte fantasiosa del cervello si sbriglia, e si sbizzarrisce nel lanciare occhiate furtive fra una pietra e l’altra.
Effetto che sicuramente avrà colpito anche gli antichi abitanti di queste remote terre, abituati a credere negli huldufolk (persone nascoste).

Nello Steingrimsfjordur, a nord che a più nord (quasi) non si può, all’interno di una spartana casupola di Holmavik , villaggio che non arriva a 400 anime, non potevamo perderci il museo della stregoneria.
Una piccola esposizione che racchiude alcune ricostruzioni caserecce di ciò che veniva praticato alcuni secoli fa in quelle terre impervie, nella credenza di alleviare le difficoltà quotidiane.
In termini di esposizione c’è poco da vedere, solo qualche riproduzione di manufatti, ma in compenso c’è molto da leggere.

La rusticità di questo “museo” si sposa benissimo con ciò che caratterizzò l’Islanda dei periodi antichi.
Oltre al sigillo di Salomone (utilizzato per essere saggi, o anche per fare bei sogni) e agli anelli di Carlo Magno (per protezione), si trovano procedure esoteriche, invocazioni, filtri d’amore, bacchette magiche artigianali, papiri, pentagrammi, simboli runici e grimori vari.

Rune al museo della stregoneria di Holmavik in Islanda

Cosa sono i grimori?

Sono dei libri di magia, contenenti istruzioni di vario tipo, sia sulla creazione di talismani ed amuleti, che su formule magiche, incanti, divinazioni e su come invocare entità soprannaturali.
In antichità si credeva che alcuni di questi, contenessero fisicamente di loro, proprietà soprannaturali intrinseche, un po’ come certe reliquie, o certe Bibbie.

Varieganza di magia

Buona parte di questi incantesimi richiede di disegnare dei simboli da qualche parte e di eseguire uno specifico rituale, con le più disparate finalità.

Ci sono i classici contro sfighe varie: per scongiurare furti, annegamenti, oppure per evitare fantasmi e spiriti cattivi.
Quelli a beneficio della propria attività: per propiziare la pesca, o specificatamente in favore della mietitura.
Quelli rivolti ad animali: per addomesticare una pecora, o affinchè le proprie pecore abbiano dei gemelli. Ma anche per proteggere i propri animali da morsi di volpe, che spesso era causa di razzie di bestiame.
Altri rivolti a nemici: per rompere una gamba al cavallo di un nemico, o persino ucciderglielo. (La procedura era quella di lanciare un pezzo di carta con un particolare simbolo disegnato, in modo da farlo calpestare da uno zoccolo del cavallo in transito). Oppure più “innocuamente” per rubare il latte dai suoi animali.
E poi i sempreverdi: per fare soldi; o per conquistare una ragazza, (incarvando un particolare pentagramma sul pane e facendoglielo poi mangiare).

Fra i più affascinanti ce ne sono di mirati all’acquisizione di capacità speciali: per essere più forte in combattimento, o addirittura per rendersi invisibili. (C’è esposto il ragazzo invisibile! Sarà ricostruito anche lui? E come si fa a dire che non sia invece una femmina? 😀 )

il ragazzo invisibile nel museo della stregoneria di Holmavik in Islanda
Il ragazzo invisibile – (Ci scusiamo per il gestaccio che fa)

Ci sono poi alcuni incantesimi più di uso sociale, come la protezione contro abuso di potere (tramite un simbolo da apporsi in testa), o per vincere in tribunale indipendentemente dal fatto che si abbia ragione o meno (e ai tempi, uno stregone rischiava facilmente di finirci).

Ce ne sono anche di pretenziosi, tipo risvegliare un morto. (Se vi interessa poi vi insegnamo. 😀 )
Non mancano neppure i rimedi della nonna: per il problema della sporcizia c’erano aggeggi da piazzare sopra la porta di casa che avrebbero tenuto la polvere fuori. E se nel latte della mucca che si mungeva si notava del sangue, si intagliava un simbolo in una quercia e vi si andava a mungere la mucca sopra, così da risolvere l’inconveniente.
Per non parlare poi del fabbro. Andare dal fabbro, vivendo in lande tanto fredde ed isolate non era cosa così scontata, per cui, all’occorrenza, esisteva un incantesimo, il “rompilucchetti”!
(Non lo è nemmeno ai tempi nostri, ed a riguardo ne sappiamo qualcosa per esperienza direttissima, e vi racconteremo…)

Ma nel calderone di tutta questa magia, esistevano anche rituali opposti, ovvero di antimagia, che rappresentavano una sorta di immunità da quelle altrui.
E qui sembra quasi di giocare alle carte Magic : “Specchio riflesso!“, “Tana libera tutti!“, “Raddoppio l’attacco!” , “Invoco il lemure possente delle terre di Romagna!“,”Te lo neutralizzo con la piada vichinga allo squacquerone, e lancio i dadi!

…in fin dei conti, anche i Lemurinviaggio sono stati colpiti da un incantesimo: si sono innamorati dell’Islanda!

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16 risposte

  1. Francesca ha detto:

    Anch’io dopo un po’ che ero in giro per l’Islanda ho iniziato ad avvistare troll ed altri esseri strani tra le rocce, quindi non stento a credere come sia nata la leggenda del popolo nascosto.. o non è una leggenda? Forse li ho visti veramente, mah.. 😉

    • Lemurinviaggio ha detto:

      In quei casi foto a raffica! 😀
      È lo scenario che dopo diverso tempo, ti spinge a vedere (o credere di vedere) figure o movimenti. A noi poi piace lasciare sbrigliare la fantasia, e vivere posti così favolistici, lasciandoci incantare dalla natura, a volte molto semplice, altre volte incredibile…
      Se sei tornata con quel piccolo dubbio, allora significa che hai portato a casa un bellissimo regalo, sotto forma di ricordo, dell’Islanda! 🙂

  2. simonedda ha detto:

    Adoro visitare questo tipo di musei e amo le storie di troll e piccoli abitanti dei boschi e dei luoghi solitari <3

    • Lemurinviaggio ha detto:

      Sono elementi fortemente caratteristici della natura Islandese. Per chi dovesse trovare disagevole il non vedere altre persone per molto tempo, la sconsigliamo; ma se ami quel tipo di scenari e il bizzarro folklore nordico, è un po’ come stare in un sogno!

  3. untrolleyperdue ha detto:

    Ragazzi ma siete fantastici, scovate dei posti troppo belli! Da quanto ho potuto leggere l’Islanda è una terra per avventurieri, ma a questo punto direi anche per apprendisti stregoni! 😀

    • Lemurinviaggio ha detto:

      È una terra che si presta ad avventure , esplorazioni , meditazioni e perché no… magie ? 😀 Gli stregoni dell’antichità, per via del loro stile di vita, scelsero di spostarsi in zone più remote, specialmente in quei fiordi.

  4. Claudia ha detto:

    Sono stata in Islanda qualche anno fa e me ne sono innamorata anche io…sarà che la sensazione di essere così a nord isolati da resto del mondo a me piaceva, e la rivivrei volentieri 🙂 Mi sono persa questo museo però…ottima scusa per tornare:)

    • Lemurinviaggio ha detto:

      L’isolamento a nostro avviso è un fattore chiave per la visita di questo Paese, che ti permette un contatto molto più intenso con la natura e la magia del luogo. Anche noi vorremmo tornare!

  5. Alessandra ha detto:

    Mi interessa quello per scacciare la polvere!! Scherzo!! Dev’essere stata una visita molto interessante!! : )

    • Lemurinviaggio ha detto:

      Molto comodo , decisamente a discapito del business dei venditori di aspirapolvere ! 😀 È una visita decisamente peculiare e assai piacevole, che consigliamo a tutti coloro che come noi, amano quel genere.

  6. Diara Diallo ha detto:

    Molto affascinante. L’incantesimo contro la polvere interessa anche a me 🙂 Qual è il tuo preferito?

    • Lemurinviaggio ha detto:

      Propendi per il comfort e l’utilità! 🙂 Noi saremmo più per lo sperimentare l’invisibilità… anche se in un Paese, a così bassa densità di popolazione, come l’Islanda quanto veramente può servire ? 😀

  7. Anch’io mi sono innamorata dell’isola e in viaggio ho trovato pure l’amore 🙂

  8. Chiara ha detto:

    Davvero molto suggestivo questo museo! Un altro piccolo tesoro da inserire in un eventuale itinerario in Islanda! 🙂

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