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La leggenda del lago di Lugano (o lago Ceresio)

Questo guest post ci giunge direttamente dal canton Ticino, dove Augusta del blog Mini me explorer ci racconta la leggenda del lago di Lugano (o Ceresio), che conosce molto bene. Buona lettura!

Il lago di Lugano (o lago Ceresio)

Il lago di Lugano non si chiama così, il suo vero nome è lago Ceresio… ed è un lago prealpino ramificato, con due braccia che si aprono in territorio italiano, nella provincia di Como (Porlezza) ed in quella di Varese (Ponte Tresa, Brusimpiano e Porto Ceresio). E poi c’è Campione d’Italia, una exclave italiana in territorio svizzero, che però sta sul tronco principale del lago. Insomma, se vogliamo dirla in cifre, il 36% del lago è italiano.
Ma cosa significa Ceresio?
L’etimologia è incerta, ma parrebbe che il nome derivi da una parola celtica, “keresius”, che significherebbe appunto ramificato. E di parole d’origine celtica, nei nostri dialetti, ce ne sono tantissime.

Lago di Lugano Canton Ticino in Svizzera

Come è nato il Lago Ceresio: la leggenda

Chiudete gli occhi adesso, e andate indietro con il tempo… immaginatevi un grande specchio d’acqua dalla forma regolare, come se fosse un grandissimo lago o un piccolo mare, e tutto attorno dolci vallate.
Adesso aggiungete uno dei due protagonisti della leggenda: un pesce senza nome davvero enorme, così grande da essere in grado non solo di sconvolgere le acque del lago e creare onde altissime, ma anche di produrre trombe d’aria al suo passaggio.
Il secondo protagonista è Céreso, il signore del lago, che aveva una lunga barba di alghe, capelli lunghissimi, e viveva in una grotta sotto la superficie del lago.

Céreso era in perenne conflitto con l’enorme pesce, ed un giorno, spazientito, ne ebbe abbastanza e disse al pesce: non c’è posto per tutti e due, vattene e trovati un altro lago.
Ovviamente il pesce non lo fece, anzi lo schernì: riempì la bocca di acqua, la risputò subito fuori e sconvolse nuovamente le acque del lago.
Céreso decise che era quindi giunta l’ora di intervenire, con le maniere forti. Con i suoi poteri parlò alle acque e chiese loro di sollevare il fondo del lago. Si aprì una grande voragine e le acque precipitarono lì dentro, come una grande cascata.

Veduta del lago di Lugano

La corrente diventò impetuosa e con il passare dei minuti si estese a tutto il lago, trascinando con se tutto quello che trovava, sia in superficie che sul fondo, compreso il grosso pesce – che sparì negli abissi.
Solo allora Céreso ordinò alle acque di acquietarsi e di richiudere la voragine che si era aperta. Così fecero ed il lago per la prima volta dopo tanto tempo tornò ad essere tranquillo, senza onde a sconvolgerlo. Céreso, soddisfatto nonostante le ormai ridotte dimensioni del lago, si distese sopra le acque e si addormentò.

La quiete durò pochi minuti… improvvisamente dal fondo del lago sentì provenire un sussulto simile ad un terremoto: qualcosa stava facendo pressione sulla superficie terrestre immersa.
Capì subito cosa stava accadendo: il grande pesce stava cercando di rompere a colpi di testa e di coda la crosta terrestre per tornare sul lago; Céreso quindi ordinò alle acque di fare pressione verso il basso: queste gli ubbidirono subito e divennero pesanti come il piombo, ma il pesce continuò a combattere.
Non riuscì mai a liberarsi ma i suoi urti ebbero come effetto che il fondo si sollevasse in più parti, creando montagne che prima non esistevano e che le acque, ormai ridotte nella loro estensione, non riuscirono a ricoprire.

Montagne intorno al lago di Lugano

Il signore del lago vide quello che si era creato e si intristì… come era cambiato tutto. Il lago sembrava diventato piccolo e soprattutto stretto, cime grigie avevano preso il posto dei prati verdi, le acque avevano assunto il colore marrone del fondo. Céreso tornò ad immergersi nel suo lago e si accorse che aveva assunto la forma di rami nodosi, contorti… Nuotò disperato tutta la notte e finalmente al mattino trovò una piccola ed unica riva verde. Decise di stabilirsi lì a vivere, ma era disperato… arrivò al punto di sentire la mancanza del grande pesce.

Ci vollero anni ed anni affinché la cime grigie venissero ricoperte dal manto erboso e da nuove piante… a poco a poco il sole riuscì a scaldare le acque del lago, che ritornarono ad essere limpide e azzurre. Céreso torno ad essere felice ed a amare il suo lago… anzi, la nuova morfologia gli piacque talmente tanto che decise di stabilirsi nel cuore delle montagne: trovò una caverna affacciata sul suo lago e la scelse come dimora.
Nessuno sa con certezza dove abbia vissuto, ma ci sono degli indizi… cercate un “monte strano e aguzzo” in riva al lago.
Pare che Céreso sia ancora lì.

La leggenda del lago Ceresio narra di Ceresio il signore del lago e un pesce gigante senza nome

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