La chiamata
Certe volte viaggiare, anche se non stai andando in luoghi di guerra, è proprio una battaglia.
Penso che sia la Natura a spingerci a farlo, per tenerci vivi, pronti e scattanti come un gattino che fulmineo insegue un tappo di bottiglia facendosi una “flipperata”, o per prepararci alla sopravvivenza come una tigre che rincorre la propria preda in una prateria.
L’animale-uomo insegue una sua evoluzione, per certi versi affine.
Si inizia sin da bambini quando si gioca alla lotta, o ci si improvvisa in acrobazie circensi fra la mobilia domestica; poi si cresce un pochino e si corre in bicicletta, si corre dietro una palla, si corre dappertutto. A volte ci si fa male, ma dopo una spolverata e un controllo delle ammaccature, si torna subito a farsi travolgere dall’entusiasmo di prima, come se niente fosse. Dopodiché vengono i rischi più dettati dall’esuberanza, quando con gli amici esplori luoghi abbandonati; o quando a tue spese impari a manovrare il tuo primo mezzo di locomozione motorizzato a due ruote, che inizia a darti un senso di indipendenza e libertà che prima non avevi, allargando significativamente il tuo raggio d’azione, consentendoti di andare più lontano di prima, e senza che ti ci debba portare qualcuno.
Con la macchina poi, il desiderio di scoperta di luoghi e di avventura è ancor più concretizzabile, permettendoti spostamenti, viaggi e possibilità che prima non erano accessibili; riducendo i tempi e aumentando ulteriormente le distanze. Arrivano i concerti e i festival; intere giornate a soffrire caldo, stanchezza, toilette inaffrontabili, cibi di fortuna, e tanta resistenza fisica per i trasferimenti, e le nottate a guidare.
Non è un addestramento militare, ma per divertirti impari a forgiare una certa resilienza. Graffi e lividi diventano medaglie al valore.
Per chi lo scopre nel proprio DNA, viaggiare entra naturalmente nel percorso di vita in maniera sempre più intensa e preponderante, man mano che passa il tempo. Richiede tante energie ma è il tuo istinto a chiedertelo; vuole che tu faccia questa palestra, spingendoti sempre un passo più avanti rispetto al tuo orizzonte.
Ed il bello… è guardare quell’orizzonte e decidere di raggiungerlo, scegliendoti per che strada passare e da quale direzione iniziare.

Lingue indecifrabili, cibi alieni, climi insostenibili, privazioni, sfacchinate, maratone, fusi orari mattoncino, ritmi preventivati fin troppo ottimistici a cui non stai dietro, grane che non ti aspettavi, situazioni da risolvere, il furbetto che prova a spennarti, imprevisti, sbattimenti… Per cercare cosa?
A volte il sogno di una vita, a volte una cazzata, o magari anche niente… per il puro gusto di farlo.
Che tu ti chieda il perchè, oppure no; che tu ti domandi dove e come, oppure no; se la tua voglia di viaggiare si fa sentire, se stai avendo voglia di spendere energie proprio in quello, allora è buon segno! È Darwin che ti sta chiedendo di allenare un pochino lo spirito errante che è in te, di palestrarti alla vita, di metterti nuovamente alla prova.
É un test per applicare le tue abilità ed impararne di nuove sul campo.
É come un gioco; e ciò che assorbi mentre lo fai, non ti abbandonerà mai.
Scusate… mi hanno chiamato. Vado.
È una necessità che si sente nelle ossa, nella pancia, in ogni fibra del corpo.
È un insieme di così tante cose, che è persino difficile da concretizzare, questa chiamata.
Eppure, non rispondere, significa smettere di respirare…
Claudia B.
Più il tempo passa e più non vediamo l’ora che arrivi la prossima chiamata (oramai vicinissima) e poi quella dopo ancora .. che bello essere chiamati !
Credo non mi passerà mai. E lo spero bene! No vacanze però: solo esperienze 🙂
Speriamo anche noi che non passi mai
E vogliamo parlare della scarica adrenalinica subito dopo aver prenotato un volo? Si perchè a me mi afferra! 😉
E poi mi piace proprio starmene li ad aspettarla “la chiamata” perchè so che prima o poi arriva!
E quando arriva è un tornado F5!
Parole sante comunque, le condivido in pieno!
A presto!
E’ come da piccoli, il tempo che intercorre tra la letterina di richiesta di regali a Babbo Natale, e l’arrivo di quella magica giornata in cui scarterai il regalo 🙂
Condivido ogni parola… è qualcosa che senti dentro… una curiosità che non tutti hanno ma che ti attira verso il desiderio di partire e vedere con i tuoi occhi quello che altri hanno sempre cercato di raccontarti…
:-*
Grazie! Senza un po’ di curiosità probabilmente non ci sarebbe spinta a muoversi. Scusa se ci abbiamo messo un po’ a rispondere ma eravamo in chiamata ! 🙂
Ogni volta che vedo una foto di un posto dove non sono stata mi viene voglia di partire!
Allora anche a te è arrivata la chiamata ^_^