Frammenti di Misticismo

Stiamo facendo la fila, come tante altre volte ci è capitato.
La fortuna di farla non per pagare bollette o per svolgere qualche mansione… Ma per divertimento, perchè fra alcune decine di minuti ci attenderà un evento che avevamo programmato già da tempo.
È un caldo pazzesco, e rimanere incolonnati in piedi è affaticante e un po’ noioso, ma ne vale la pena. Per certe “star” questo ed altro!

A dire il vero, non siamo propriamente in fila ad un concerto; ma tra poco saremo a cospetto di una sorta di “rockstar”, una vera e propria divinità!
Anche il biglietto di entrata è stato costosino, in particolar modo perchè accettano solo contante, di cui eravamo sprovvisti in valuta locale (le rupie Sri Lankesi). Abbiamo dovuto accettare un cambio in euro un po’ sfavorevole all’ingresso, ma come si sa, anche il tempo è una risorsa, ed un piccolo sovrapprezzo ci ha risparmiato di correre via alla disperata ricerca di un ATM, evitandoci di erodere ulteriormente altro tempo prezioso di quell’afoso pomeriggio.

Ma dopo tanta attesa, ci siamo… inizia ad esserci un po’ di concitazione, specialmente all’inizio della fila. Stanno per alzare il sipario, tra poco potremo transitare di fronte ad una reliquia famosa in tutto il mondo: il dente di Buddha.

Il dente di Buddha

La fila procede lentamente. Prepariamo macchinetta fotografica e telecamera per immortalare il momento e poterlo rievocare un domani, pur consapevoli che forse il tentativo verrà impedito una volta che raggiungeremo la piccola finestrella da cui ci sarà consentito ammirare soltanto per un attimo la piccola urna ultradecorata.
Ho anche una strategia, accennerò ad un piccolo inchino durante il quale come il miglior giornalista, o in questo caso forse sarebbe più appropriato dire, paparazzo, sfrutterò i pochi istanti concessici.
La gente è tanta, il tempo poco, per cui fanno solamente transitare davanti alla nicchia, il tempo di qualche respiro prima di ripartire, sollecitati da un custode che sorveglia anche che non ci siano “profanazioni fotografiche”.

Le foto infatti sono concesse solamente da lontano, a fondo sala, dove tutti si accalcano sgomitando per catturare la migliore prospettiva da quella distanza… Una sorta di “bis” di fine spettacolo. Comunque per chi non amasse il pogo religioso, incluso nel biglietto, viene dato a tutti un mini-cd con il materiale di quello splendido tempio, con immagini professionali e nitide nei dettagli, anche dell’urna.

C’è veramente qualcosa dentro quell’urna? So che per festività specifiche viene anche portata in parata, ma che in certe occasioni verrebbe usata una sorta di “controfigura”.
Mi ricorda vagamente l’alea che gira intorno al Sacro Graal: nessuno sa dov’è e nemmeno se esiste. Il dente di Buddha, figurativamente, viene considerato risiedere quella magnifica e regale urna, ma nessuno poi sa se veramente c’è.
E di quale Buddha poi? Nelle sua vita, anzi, nel suo ciclo di vite, si è reincarnato più volte.

Denti e meditazioni

Tempo fa il dentista mi ha dovuto estrarre dolorosamente la radice di un dente, e me l’ha data per “ricordo”. So per certo che non è più dove è sempre stata (ve lo posso confermare con una radiografia che tengo nel cassetto!) In quell’occasione i tentativi di meditazione non sono riusciti a distaccarmi da quel dolore carnale.
A Kandy però, quel tempio con il giungere della sera, diventa ancor più affascinante; e se nell’atmosfera del chiaroscuro provocato dalle luci che lo illuminano, riuscite a distaccarvi da voi stessi, nonostante la mole di visitatori che vi girano intorno, allora sicuramente… non solo siete riusciti ad avvicinarvi fisicamente a quella reliquia tanto venerata, ma forse, per qualche momento, siete riusciti anche ad avvicinarvi un pochino all’ “illuminato”.

Kandy dente del Buddha

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