Eventi Inspiegabili a Gallipoli
Il mio stupore mentre sfoglio un libro su fantasmi, nel notare l’illustrazione di un uomo che conduce un asino con ferito in groppa, e riconoscere che si riferisce esattamente a colui che avevamo visto pochi mesi prima a Canberra.
Questo probabilmente, solo in minima misura incarna lo stupore provato da Leon Weeks nel vedere un francobollo dello stesso asino, e constatare che si tratta di ciò a cui lui aveva inspiegabilmente assistito a Gallipoli.
Singolare scoprire a posteriori come una storia che ci aveva colpito per la sua curiosità, si sia successivamente rivelata essere pure collegata a strane visioni.
Una strana visione
Sono gli anni ’50 e l’archeologo Americano Leon Weeks decide di accamparsi in una zona piuttosto isolata, presso Gallipoli (Turchia); il proposito è quello di rinvenire reperti archeologici risalenti alla prima guerra mondiale.
Intento a bersi un caffè e ad accendersi una sigaretta fuori dalla tenda, una notte scorge in lontananza un uomo che, in compagnia di un asino, sta risalendo un declivio roccioso sul versante antistante. La particolarità è che il carico della bestia, non facilmente intelleggibile, lascia quasi pensare vi stia sporgendo un arto umano. Colto alla sprovvista, tenta di raggiungerli, ma questi spariscono.
L’evento si ripete la notte successiva, e questa volta Weeks riesce ad avvicinarsi di più, riuscendo a notare che l’uomo è in uniforme, e che il ferito a bordo dell’asino ha indosso dei lucidissimi stivali. Prova a chiamarli, ad attirare la loro attenzione, ma non ottiene risposta. La visione si ripete anche altre notti, lasciando l’archeologo irritato ma intrigato.
Weeks non ebbe mai idea di cosa esattamente si trattasse; finquando per una casualità, a fine anni ’60 nell’osservare la collezione di francobolli di un amico, notò la raffigurazione proprio di ciò che aveva visto.
Si trattava di un francobollo commemorativo di John Simpson Kirkpatrick, soldato Australiano di origine Inglese che, durante la prima guerra mondiale, prestò servizio come barelliere in forza agli ANZAC, salvando centinaia di feriti, sotto al fuoco nemico, con l’ausilio di un asinello. (Storia di cui avevamo parlato nel simpatico articolo “C’è carne per te”).
Il suo corpo è sepolto da qualche parte fra quelle rocce.
John Kirkpatrick e l’asinello fantasma
Distinguere le diverse tipologie di avvistamenti e di entità, può essere per qualcuno di divertimento quanto per altri sistemare le figurine.
Secondo la credenza nipponica, in casi simili, si penserebbe che lo spirito inquieto di John non si sia reso conto, o non abbia accettato, che il suo servizio fosse durato pochissimo durante la guerra; e che stia quindi ancora continuando a cercare di salvare più persone possibili. Solo una degna risepoltura nel proprio Paese, con rito funebre, potrebbe riuscire a “farlo andare oltre” definitivamente. (Ma stando a ciò che è stato riportato però, non era interattivo…)
Seguendo un’interpretazione di stampo più Americano, si penserebbe ad un “residuo”, ovvero ad un evento che si ripete e ripete in loop, come un disco; senza che questo abbia un qualche legame con la nostra dimensione, senza che nessuna interazione sia possibile. A tal riguardo sarebbe interessante studiare la composizione geologica del luogo.
Proprio sulla collina che sovrasta Suvla Bay, viene riportato che durante la guerra, un intero battaglione britannico di 267 unità, marciò senza esitazione, nonostante la visibilità compromessa da una nuvola a bassa quota, svanendo senza che se ne sapesse più nulla.
Eventi inconsueti e difficilmente spiegabili… che dite, si fa un salto a Gallipoli ? 🙂
Che storia interessante! Un po’ da brividi ma interessante! 😊 se passerò da Gallipoli spero di non incontrare nessuno! 😂
Effettivamente lui era una sorta di “ambulanza”, un tipo di incontri che è meglio non fare , ma per rischiare così tanto per gli altri, deve essere stato una persona molto buona ed altruista 🙂
E mi avete fregata per la seconda volta…credevo che si strattasse di Gallipoli in Puglia! 😀
E per la seconda volta mi complimento per il piglio giacobbesco che avete dato al vostro blog! 😉
Sono solo coincidenze ? 😀 Noi di Lemurinviaggio pensiamo di no ….
Le storie misteriose di giorno mi intrigano tantissimo ma poi, la sera, inizio a pensarci e di notte mi si ripropongono sotto forma di incubi! Se dovessi andare a Gallipoli morirei di paura 😉
Hanno un gran fascino, e di notte la suggestione le amplifica. Però dovessi sognare John Simpson Kirkpatrick, siamo sicuri che sarà per salvarti 🙂 …. o magari semplicemente per farti fare un giro sull’asinello.
Pensavo parlaste della nostra Gallipoli! 😶 Che dire? Siete degli stories hunters… Bravi!
Grazie Roberta! “Stories hunters” è un appellativo che ci piace tantissimo e ci rispecchia 😀