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Notti in un castello dell’Aberdeenshire

L’Aberdeenshire è un area nel nord est della Scozia che abbonda di luoghi interessanti, in particolar modo di castelli, vantandone la più alta concentrazione di tutto il Regno Unito.
Intenzionati a visitarne alcuni, abbiamo deciso di pernottare un paio di notti, a qualche miglio dalla piccola e tranquilla città di Aberdeen, in mezzo ai pascoli; la nostra base è stata un edificio del 1878 immerso nella natura.

Mercure Ardoe House ad Aberdeen Scozia

Un secolo e mezzo di eleganza

Realizzata in stile baronale scozzese, la Ardoe House mescola elementi vittoriani ad altri tradizionali, per opera dell’architetto James Matthews, autore anche di altri castelli del periodo, tra cui Drummuir, Ballindalloch e Aldourie.
Il proprietario era Alexander Ogston, un magnate dell’industria del sapone; da un ramo della sua famiglia risulterebbe discendere niente meno che la principessa del Galles, Lady Diana.

Per raggiungere il castello ci si inerpica su una ripida salita inghiottita nel verde, finquando si arriva ad intravederlo dietro una tendina di alberi.
Lasciata la macchina nello spiazzo attiguo, lo abbiamo avvicinato con mascelle abbassate ed occhi sorridenti, osservandone ad ogni passo i dettagli della facciata. Un salto nel tempo.
Non devono ingannare le sue proporzioni: frontalmente può sembrare piccolo, ma dietro si estende considerevolmente in lunghezza.
Nel varcare il piccolo atrio tra i due portoni d’entrata si nota un mosaico, emblema che ci ha subito proiettato nel passato.

Dormire in un castello con fantasmi in Scozia

Fantasmi all’Ardoe

Pare che il figlio benestante, James Ogston, desiderasse possedere un maniero allo scopo di poter incontrare clandestinamente la propria amante che abitava lungo l’adiacente fiume Dee.
Sua moglie Anne, aveva “mangiato la foglia” e lo aveva pregato di smettere… (ovviamente, di smettere, non di rifornirla di foglie da mangiare, quanto piuttosto di “cornetti”).
A quanto pare c’è chi sostiene di averla tutt’oggi avvistata in alcuni ambienti, quali la cucina e la sala delle cene; e sarebbe lei la principale indiziata di oggetti inspiegabilmente rotti, e urla non propriamente “rilassate”.

Andando ulteriormente in profondità sulla questione, vi si aggiunge la supposta presenza di tunnel sotterranei. La tenuta, come detto, si trova al di sopra di una collina, ed il colonnello Ogston avrebbe utilizzato questi passaggi per i suoi incontri segreti.
Al di sotto del pavimento in pietra, si udirebbero rumori, per lo più singhiozzi e lamenti di una giovane ragazza.
Le ipotesi vertono su Katherine, moglie del fratello, che a causa di una infausta gravidanza, si sarebbe suicidata.
È forse lei la figura bianca che viene avvistata nella scalinata principale, e che trascorrerebbe il tempo ad aprire e chiudere finestre a piacimento?
C’è una finestra che per quanto i dipendenti dello staff si impegnino a chiuderla, la ritrovano aperta, anche dopo pochi istanti che si sono girati!

I corridoi interni dell'Ardoe House

Per par condicio, anche un uomo sarebbe stato segnalato. Si presume si sia trattato del colonnello “Soapy” Ogston in persona, che fissava pensieroso il camino. (E te credo…)

Esperienza all’Ardoe

Il posto è incantevole, con un’atmosfera d’altri tempi; dovessimo ritrovarci in zona, torneremmo molto volentieri in questo maniero convertito in hotel nel 1947 e così tanto ricco di storia.
Per quanto ci riguarda però, non rientriamo fra i clienti che riportano, in corridoio, di essere stati tichettati sulla spalla in segno di chiamata, per poi girarsi e non vedere anima viva; e nessuno ci ha tirato i capelli… anche perchè la sera rientravamo talmente distrutti che un minimo sfioramento ci avrebbe provocato sfasciose cadute.

Abbiamo soltanto bisticciato con la nostra macchina, che ad ogni chiusura suonava il clacson prima che la lasciassimo sola al parcheggio. Ma ciò era causa di un sensore del bagagliaio che, con estrema solerzia, ci allertava che “non si sentiva chiuso bene”.

Nella prosecuzione del nostro itinerario, dopo essere ripartiti dall’Ardoe House ci siamo diretti nelle Highlands, verso un altro castello in cui trascorrere qualche notte, alla ricerca di una “persona” ben precisa. E le conclusioni, ci hanno preso un tantino in contropiede…

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