#DesertIslandRecords: i dischi da portare su un’isola deserta. (Selection by: Lemurinviaggio)
Quant’è bello parlare di ciò che si ama!
Scrivere e leggere di viaggi , insieme a tanti altri appassionati poi , mette ancor più gusto, perchè si scoprono cose nuove … e le si possono far scoprire.
Capita che si sovrappongano anche interessi confinanti, come ad esempio la musica, e come avrete notato la pagina facebook non ne è immune 😀
Siamo contentissimi quindi di essere stati nominati da Alessia di WhereAreAleeVale , in questo tag chiamato #DestertIslandRecords in cui scegliere 5 dischi da portare su un’isola deserta.
Unica regola: “Non valgono le raccolte, i best of, i greatest hits e compagnia bella.”
Noi avremmo voluto platealmente barare, portando 5 album Lemu Rino e altri 5 Lemu Rina, beneficiando del fatto che avendo gusti simili, alla fine sarebbe stato come averne 10 per sè. Ma ci siamo immaginati un rigido controllo Ryanairearesco prima di approdare all’isola deserta, che implacabilmente ci faceva limitare a 5 in tutto, dopo aver pesato il pesabile. Per cui, ok, solo 5.
(Fatti, luoghi, persone e compagnie aeree son del tutto casuali ovviamente).
Si inizia.
Sulle prime potrebbe sembrare un cosa piacevole, scegli la tua musica preferita, quella da cui non ti separeresti, ma dall’altro c’è il rovescio della medaglia per tutto ciò che resta fuori, e che non avrà l’onore di vincere un soggiorno più o meno infinito, sotto il sole cocente dell’isola deserta, ma c’est la vie.

Un must inderogabile è Catartica dei Marlene Kuntz , perchè rappresenta un’epoca, un pezzo di vita, passata, ma visti i riascolti, pure presente, soprattutto per Lemu Rina.
Quindi perchè non anche il futuro? In ogni sua nota e parola è stampata nelle nostre teste, ma capita sempre che ad un riascolto si noti qualcosa di nuovo, se ne apprezzi un substrato a cui non si era dato risalto, o si trovi una chiave interpretativa.
Caratteristica della band, ma non potendo portare tutta la discografia, peculiarità ben espressa nell’album.

Toccando questa volta un po’ più l’anima del sottoscritto è il caso di accattarsi VS dei Pearl Jam, perchè con la sua energia mi riporta ai tempi in cui mi cimentavo a suonarli nei gruppi, insieme ad altro che ha caratterizzato quell’epoca (in particolare i Nirvana).
Alcune sue parti non saprei diversamente definirle se non “evisceranti”.
Nel tempo il gruppo di Eddie Vedder ha seguito una sua strada evolutiva, apprezzabile, ma quelli che meglio “grungiscono” sono quelli dei primi album più abrasivi.
Volendo rimanere fedeli alla linea va da sè Superunknown dei Soundgarden: per quanto mi riguarda, molti motivi sono estremamente simili alla scelta precedente, e per quanto riguarda Lemu Rina il terzo incomodo in questa isola deserta se lo voleva proprio portare, ovvero Chris Cornell.
Purtroppo dopo quello che è successo in tempi recenti, non abbiamo altre parole se non che lo portiamo con noi nel cuore…. e con noi nell’isola deserta!

In un isola deserta come è possibile ascoltare musica ? Qualcuno ha precedentemente installato un lettore a pannelli solari ?
La quota rosa se l’aggiudica Juliette Lewis, mattacchiona che non perdiamo occasione di andare a vedere quando si fa viva dalle nostre parti. Qualsiasi cosa andrebbe bene, vada per Four on the floor !
Vedendola nei film l’apprezzavamo come attrice e ce la immaginavamo splendido animale da palco… dote che è riuscita a far valere lanciandosi poi finalmente anche nel mondo della musica! Come la vediamo, ora? Ha un po’ di rughe ma potremmo immaginarcela astronauta combinaguai in una navicella, ma non diteglielo! Un’emozione fortissima per noi è stata riuscire ad incontrarla di persona, diversi anni fa: ascoltarla nell’isola deserta ci darà energia e bei ricordi.
Le scelte fatte per un’isola deserta sono diverse da quelle per un viaggio on the road, per una festa, o per situazioni di altro tipo. Mi rendo conto che uno dei criteri che ci fa infilare nel bagaglio un CD piuttosto che un’altro per un luogo simile, oltre che la bellezza , è anche ciò che ne è legato emotivamente, nel tentativo di portarsi con sè qualcosa che possa far evadere o rievocare momenti.

E allora chiudiamo la mini-carrellata con un classico: Ramones ? Di più! Clash ? Acqua ! Led Zeppelin ? Ritenta ! Cure ? No… dai, esagera! Esagera! Pink Floyd ? Lontanissimo… spara, spara! Guns’n’Roses ? Indizio: Italia! Vasco ? Nooo …. Gigi d’Alessio? …..
Va beh, sull’isola deserta vorremmo sopravvivere! 😀 Chiudiamo quindi la mini-carrellata con gli Elio e le storie tese , perchè invece di andare indietro con i ricordi, vogliamo andare avanti con le risate, per cui ci portiamo il loro lavoro più recente al momento di scrivere queste righe, che è Figatta de Blanc. L’ultima pubblicazione la conosciamo meno delle altre, e sull’isola tempo per impararla ce n’è!

Come detto, è più facile scegliere, più difficile scartare, ma siamo curiosi di conoscere i 5 dischi che portereste con voi.
Prima di andare ad aggrapparci ad una palma, effettuiamo le nostre 5 nomine (fate altrettanto):
Grazie all’ideatrice, Alessia di WhereAreAleeVale.
Ciao dai lemurinviaggio! 😀
Ragazzi, avete centrato in pieno il senso del tag con quel “Le scelte fatte per un’isola deserta sono diverse da quelle per un viaggio on the road, per una festa, o per situazioni di altro tipo. Mi rendo conto che uno dei criteri che ci fa infilare nel bagaglio un CD piuttosto che un’altro per un luogo simile, oltre che la bellezza , è anche ciò che ne è legato emotivamente, nel tentativo di portarsi con sè qualcosa che possa far evadere o rievocare momenti.”
Era esattamente quello che più mi interessava conoscere, il lato emotivo che spinge a portare un disco piuttosto che un altro. Le vostre scelte sono originali e coinvolgenti, e non posso che essere d’accordo su Elii, PJ e il povero Cornell. Ammetto di non conoscere l’ultima artista, ma adoro ascoltare roba nuova 🤗
Grazie mille per aver partecipato!! 😘 😘Alla prossima!!
PS: ho immaginato una specie di grammofono di fortuna a manovella su un’isola deserta 😉
Grazie a te per la bella idea di questo tag che ci ha permesso di esprimerci anche su quest’altra nostra grande passione.
Che bello poi curiosare fra i gusti musicali di chi stiamo virtualmente conoscendo per quella dei viaggi.
Grammofono a manovella! Quasi quasi lo cerchiamo su ebay 🙂
Catartica è veramente intramontabile e per me rappresenta tantissimo. Ho visto i Marlene tantissime volte, molte delle quali quando ancora in pochi sapevano chi fossero. I Pearl Jam invece li ho visti all’arena di Verona, spettacolo unico. Ti ringrazio per la nomination, ora devo veramente pensarci seriamente!
Anche noi abbiamo perso il conto per i Marlene considerando che li siamo andati a vedere anche 3 o 4 volte per lo stesso tour , della serie: non ci stancano mai.
I Pearl Jam invece siamo riusciti a vederli a Casalecchio.
Catartica è fantastico, sono stato indeciso fino all’ultimo se metterlo o no, per me Nuotando nell’aria un delle canzoni italiane più belle di sempre. Una volta fecero un concerto qui nella nostra zona, alla prima canzone andò via la corrente (e non ci fu per un po’) per via di un temporale, quando tornò, i Marlene stravolsero la scaletta e riattaccarono con Festa Mesta per puntualizzare il loro disappunto verso l’organizzazione 😀
Bellissima la scelta di Elio!
Non osiamo immaginare il gasamento dei fan all’attacco iniziale di Festa Mesta con il suo “Complimenti per la Festa” !
L’estro dei Marlene si vede proprio anche in situazioni di questo tipo.
Standing ovation su Elio ragazzi! E’ perfetto per la sopravvivenza su un’isola deserta provvista di spina per attaccare l’impianto Hi-Fi! Madò che cadavere che ho riesumato….l’impianto HAI FAI 😀 😀
Scopro or ora che Juliette Lewis ha un gruppo, sono curiosa vado a sentire come “canta-il-peperone!” 😛
Fra poco approderò anch’io con i miei dischi sull’isola deserta in overbooking da travelblogger 😉
Non potevamo farci mancare uno dei divertentissimi album di Elio per un così lungo soggiorno sull’isola, in previsione di sguaiate risate che riecheggiano in mezzo al niente.
Attenta che il peperone di Juliette potresti non digerirlo! 😀
Hai capito questi Lemuri che bei dischi che hanno messo? Credo proprio che prima o poi finiremo per incontrarci a qualche concerto! 🙂
Grazie mille per la nomination! Sto già impacchettando i dischi, pronta per partire per la mia isola deserta!
Alla grande! Siamo proprio curiosi di scoprire la tua selezione di album e di incontrarti a qualche concerto. Pensa che bello sarebbe organizzarli nelle nostre isole deserte!
Ottima scelta per quanto riguarda i dischi, come hai detto anche tu, andiamo d’accordo in queste cose 😉
Tra tutti il mio preferito è Superunknown dei Soundgarden! Che colpo quando si è saputo di Chris Cornell…
Mamma mia, ci ha veramente spiazzato, fino ad allora eravamo riusciti a vederlo live in un paio di occasioni, purtroppo non ce ne saranno altre.