Liberty Bell: Una campana per la Libertà a Philadelphia

Ci sovviene un ghigno durante la fila per i controlli di sicurezza, nel pensare che le procedure che stiamo seguendo siano per vedere: una campana.
Ma quella che siamo in procinto di vedere al Liberty Bell Center di Philadelphia in Pennsylvania, non è una campana come tutte le altre.

La liberty bell (campana della libertà) è un simbolo molto forte per gli Americani; nei suoi 900 chili di rame e stagno incarna la guerra d’indipendenza americana.
Venne costruita a metà del diciottesimo secolo con sopra apposto un passaggio del Levitico.
A quanto pare, appena arrivata a Philadelphia al primo test di suono, si crepò subito. Venne riparata in un paio di occasioni, dai restauratori “Pass” e “Stow“, il che spiega la presenza di quelle due parole incise. Eseguirono più di una riparazione poichè dopo la prima, la campana non riusciva nemmeno a suonare… motivo perfino di scherno dei passanti.

Da analisi moderne risulta costituita da una lega probabilmente concepita troppo al risparmio, perciò composta da materiali di scarso valore in raffronto alle altre campane dell’epoca, tanto che era agevole staccarne intenzionalmente un pezzo. Tecnicamente in questo caso si tratterebbe di un “Made in Britain“(veniva da oltreoceano), non di un “Made in China“.

Per chi suona la campana?

Nei suoi primi anni veniva suonata per radunare avvocati e giuristi, oltre che per radunare la cittadinanza in incontri pubblici e proclami. In epoche antiche, le campane venivano anche usate per allertare in caso di pericoli, come una sorta di sirena.
Ne venne commissionata una seconda dall’Inghilterra, da adibire al ben più logorante compito di scandire le ore, ma anche il suono di questa non era granchè.

Si pensa erroneamente che la campana della libertà abbia suonato per la votazione di indipendenza del 4 luglio 1776, ma in realtà non venne suonato nulla in quel giorno (perlomeno in relazione ai fatti politici). Le scampanate ufficiali si tennero infatti l’8 luglio 1776 in occasione della lettura della dichiarazione di indipendenza, quando si suppone che anche lei (sebbene fosse in riparazione), sia stata fatta suonare assieme alle altre.
Con certezza, comunque, lo fece il 4 luglio 1777 in occasione dell’anniversario del primo anno di indipendenza, e negli anniversari degli anni successivi. Suonava anche per i compleanni di Washington, e nei giorni di elezione, (per ricordare di votare!) Inoltre suonò anche in circostanze speciali, come per le morti di Benjamin Franklin, George Washington, Alexander Hamilton, John Adams e Thomas Jefferson.

la crepa della liberty bell di Philadelphia in Pensylvania
Liberty bell: la campana della libertà

Nessun lifting

La particolarità che attira immediatamente l’attenzione, standone a cospetto, è quella sua vistosa crepa.

Di essa non si hanno menzioni storiche precise. Tuttavia si pensa che la sua comparsa, contestualmente alla vera e propria avvisaglia che qualcosa di strutturale non stesse più funzionando a dovere, si ebbe udendo una vibrazione sorda, nel 1835 in occasione di una scampanata commemorativa per la morte di John Marshall. Ma ci sono diverse versioni: c’è chi dice ciò fosse avvenuto nel 1824 al ritorno di Lafayette in Usa, chi per il passaggio del catholic relief act del 1829…
Lasciamo ai vecchietti dei bar dei secoli scorsi la discussione di questo tema. Ciò che invece è acclarato, è che quella crepa assai caratteristica, col tempo è diventata per la liberty bell un vero e proprio segno contraddistintivo, al punto da comparire su di lei anche in monete, banconote, francobolli, e nelle tante repliche e riproduzioni di vario genere.

Con gli anni si rinunciò a rifonderla, e a intervenire per restituirle un suono decente (mi bemolle), poichè ciò ne avrebbe inevitabilmente stravolto l’essenza. La si iniziò invece a portare in giro in parate ed esposizioni; pratica poi abbandonata più di un secolo fa, sostanzialmente per “motivi di salute”, dato che si rovinava troppo.

Sbattetela piano, per favore…

È divenuta simbolo di libertà, e la conseguenza di un onere simile comporta molte più attenzioni.
Nei decenni scorsi venne presidiata in occasione di proteste e manifestazioni.
Nel 2001 un tizio, dopo averla avvicinata, la colpì per quattro o cinque volte con un martello. e negli anni ’70, quando non era ancora protetta all’interno del liberty bell center, venne ripetutamente colpita da un individuo che brandiva un tubo di scappamento di automobile.
Se nei secoli veniva baciata a profusione dalle persone che incontrava, oggi non è più consentito toccarla, e ha guardie che la vigilano costantemente, così da evitare che fra il milione di visitatori annui qualcuno che si spaccia per un fra’ Martino qualsiasi possa nuocerle.

L’impressione che ci ha dato, nella sua fragile imperfezione, è proprio quella di precarietà.
Ed esattamente come la libertà, anche lei, ha costante bisogno di essere protetta.


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40 risposte

  1. Alessia Pepe ha detto:

    Non conoscevo questa storia, è sempre bello conoscere nuove cose e tu l’hai raccontata benissimo!

  2. valekappa90 ha detto:

    Che post interessante! Non conoscevo queta campana, e nemmeno la sua storia. Adoro scoprire queste cose! 🙂

  3. Post interessante! E sono felice di averlo letto… l’associazione di fragilità della libertà alla campana, mi piace moltissimo! In fondo hai ragione, va sempre protetta!

  4. adrialetravel ha detto:

    articolo davvero molto interessante 😀 non ero a conoscenza di questa campana ma ha una storia davvero molto bella

  5. Chiara Pancaldi ha detto:

    Non avevo mai sentito parlare i questa campana…dalla foto si vede perfettamente la crepa!

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