MacBeth in 7 statue al castello di Glamis
Viaggiando in Scozia, abbiamo avuto la possibilità di saggiare con una certa prossimità le vicende di MacBeth, e ascoltare ben altra campana che non quella di Shakespeare.
Abbiamo toccato con mano quanto il vero MacBeth, della Scozia dell XI secolo, fosse assai differente dal personaggio ritratto nella composizione di qualche secolo dopo del famoso letterato britannico.
Egli infatti non era malvisto dai suoi seguaci, né considerato un tiranno assetato di potere, e salì al trono in altro modo. Ma William Shakespeare, come in diverse circostanze ci hanno fatto notare con un filo di umorismo, era Inglese, che ne sapeva lui…

Il MacBeth di Shakespeare al castello di Glamis
Il castello di Glamis, nella contea dell’Angus, è dove viene ambientata la tragedia. Non è del tutto confermato che l’autore stesso possa aver dormito in un angusto stanzino dove all’epoca stavano le guardie, rimane però evidente quanto lo abbia ispirato.
Se ci si sposta all’esterno, allontanandosi un pochino dall’austero edificio secolare in cui ad oggi ancora vivono i conti Strathmore e Kinghorne, è piacevole (meteo permettendo!) passeggiare nello sconfinato verde che lo attornia.
Noi ci siamo addentrati in un pineto sulle tracce del Macbeth Trail, un sentiero che ne ripercorre la storia in sette statue.
Primo atto al MacBeth trail
In una nebbiosissima brughiera scozzese, da fare invidia alla nostra pianura padana in novembre, MacBeth (che è barone di Glamis) ed il fidato Banquo (o Banco) sconfiggono valorosamente le forze ribelli coadiuvate da Norvegesi ed Irlandesi, impresa che vale ai due generali gli elogi del re (Duncan) di Scozia.
Sbucano fuori dal nulla tre streghe (norne, bisbigliatrici di segreti), che rivelano altrettante profezie al protagonista.
- La prima lo saluta come barone di Glamis, e fin qui tutto regolare.
- La seconda lo appella “barone di Cawdor”.
- La terza addirittura gli predice che diverrà re!

Di fronte a tanta esuberanza, Banco tasta il terreno anche per sé, non si sa mai, e domanda loro cosa piuttosto il destino abbia in serbo per lui.
Riceve in risposta che “sarà il capostipite di una dinastia di re”.
Le tre misteriose donne, così come erano apparse, svaniscono nella nebbia, facendo perdere le tracce ai due prodi, che si imbattono invece in un messaggero del re. Questi li informa che re Duncan ha appena insignito MacBeth del titolo di barone di Cawdor.
Due su tre! E MacBeth inizia a credere veramente a quanto predettogli dalle streghe.
Il complotto di Lady MacBeth
Dopo aver confidato tutto quanto a Lady MacBeth, la moglie, le cose iniziano letteralmente e letterariamente a deragliare.
La possibilità prospettata dalla terza profezia diviene sempre più allettante, al punto da volerne accelerare i tempi.
La donna “carica la molla” al valoroso condottiero, e lo direziona verso re Duncan: egli ucciderà il sovrano, affinchè possa prenderne il posto.

Lord MacBeth è un abile combattente, e se fino ad allora aveva onorevolmente messo tale abilità ai servigi di Duncan, ora, per sete di potere, quella stessa abilità gliela volgerà contro.
Lo uccide nella notte, e per coprire tale malefatta, colloca i pugnali insanguinati nella mani delle guardie addormentate. La mattina seguente, quando viene “scoperto” il regicidio, simula davanti a tutti un momento di rabbia, e uccide quelle guardie, che non potranno quindi discolparsi.

È fatta. Parenti e figli del deceduto, possibili indiziati quali mandanti, scappano via terrorizzati.
MacBeth e moglie vengono incoronati, ottenendo prestigio e benefit che tale rango comporta.
Lady MacBeth, che aveva dimostrato lucidità nell’architettare il piano, possiede una certa fermezza anche come regnante, il marito invece comincia a dare segni di squilibrio sempre più evidenti.
Ed i sospetti su di lui, a corte, per quanto opportunisticamente celati, aumentano.
Gli angoscianti dubbi
Cosa significava quella profezia per cui la stirpe di Banco (ma non lui in persona) sarebbe stata di re?
Forse Lady MacBeth tradirà il marito, con il quale non concepisce figli? O forse, uno dei figli di Banco avrebbe, in futuro, usurpato il loro trono?
Quale che sia il motivo, la paranoia raggiunge livelli stellari: sapendo che Banco e suo figlio Fleance sono in procinto di uscire per una cavalcata, il neo re MacBeth affida a dei sicari l’incarico di ucciderli.
In una imboscata questi riescono ad uccidere Banco ma non il figlio.

Il protagonista della spirale di malefatte, perde sempre più la testa, vede il fantasma di Banco e inveisce davanti a tutti contro sedie vuote. (Quando si dice “avere le sedie ma non il banco”).
È la regina a prodigarsi nel salvare le apparenze, mandando via i presenti prima che i suoi deliri possano sfociare in qualcosa di ancor più compromettente.
MacBeth, disorientato, fugge alla ricerca delle tre streghe, e considerando l’alta densità ectoplasmatica scozzese, giustamente si accerta, domandandolo direttamente a chi incrocia, se sia un mortale o meno.
Nel suo vagar vagheggiante ottiene una nuova terzina predittiva:
- Temi MacDuff. (Comprensibilmente, poichè è fra quelli che più sospettano di lui per il regicidio).
- Nessun nato di donna può nuocerti. (Quindi? Animali? Alieni?)
- Macbeth non sarà sconfitto fino a che il bosco di Birnan non muova verso Dunsinane. (E qui l’indicazione è talmente specifica da apparire incomprensibile).
L’inaccettabile deriva
Sua maestà MacBeth, manda i sicari alla tenuta di MacDuff. Lui non c’è.
Vengono barbaramente fatti sterminare moglie e figli.
Un senso di colpa per quanto avvenuto, si impossessa sempre più di Lady MacBeth, che non riesce a dormire, e cerca compulsivamente di lavare via dalle sue mani, delle immaginarie macchie di sangue.

A cosa è servito questo potere? Se il suo prezzo, è la morte di innocenti e la propria pazzia…
Re MacBeth è infatti oramai odiato dalla propria gente, abbandonato da molti dei suoi seguaci, finisce per perdere anche quanto di più caro ha: la moglie. Non è chiaro come sia morta, apparentemente suicidio.
La tragedia non ha fine, poichè MacDuff, legittimamente inalberato, è pronto a vendicarsi ed assaltare il re, potendo contare su un nutrito numero di uomini.

L’avveramento delle profezie
MacDuff ordina ai suoi soldati di tagliare rami e fronde di alberi ed indossarle in modo da mimetizzarsi; nella loro avanzata ciò fa pensare ad un bosco in movimento…
Anche questa profezia si è avverata!
MacBeth si sente comunque invincibile, poiché nessuno nato da donna potrà mai nuocergli, e nel corpo a corpo finale con MacDuff esterna con spavalderia questa credenza; ma la controrivelazione cambierà completamente le carte in tavola.
Noi in merito però, avremmo tecnicamente da dissentire, perchè si tratterebbe di parto prematuro ma pur sempre originato da una donna, tuttavia… MacDuff fu strappato dal ventre della madre prima del tempo.
A tale novella, MacBeth, oramai sconfitto, realizza che sarà proprio per mano di MacDuff che morirà.
Così infatti è. Perde di nuovo la testa, ma questa volta definitivamente: finisce decapitato.

Lasciamo il pineto del castello di Glamis dopo aver percorso il MacBeth trail, e rivissuto le tappe fondamentali della tragedia di Shakespeare, accompagnati da una leggera pioggerellina vaporosa.
Sarebbe uno scenario perfetto per incontrare, a nostra volta, degli oracoli… ma colui, o colei, in cui ci imbattiamo, si limita a masticare e ad osservarci con un imperscrutabile sguardo di sufficienza.
È una di quelle muccone pelose con i cornoni! Una mucca delle Highlands. 😀
Mamma mia, che tragedia!!! 😂😂😂 però deve essere molto interessante fare il percorso guidato, anche se non credo che mia figlia abbia un tale livello di attenzione 🤦🏻♀️
Non sapevo dell’esistenza di questo posto, ma le statue sono molto belle e la storia molto affascinante!
La mucca incontrata sul finale mi ha fatto davvero sorridere, Non so perché forse avrai immaginato più una pecora con il musetto nero. Questo castello molto bello da visitare, non conoscevo così nei dettagli la storia
Ma posso dire che quelle statue in legno che animano il pineto fanno un pò impressione? Nonostante questo, hai raccontato benissimo la storia e il luogo: non oso immaginare un’ambientazione migliore!
Credo che se i ragazzi delle superiori studiassero Macbeth con queste statue, sarebbero molto più interessati alla famosissima tragedia Shakesperiana!
Che posto incredibile, non sapevo esistesse un posto del genere. Davvero intelligente, scoprire la storia triste di lady Macbeth attraverso le statue e lungo un percorso. Potrebbe essere una bella idea da copiare per altre opere o poesie.
Macbeth è la mia tragedia di Shakespeare preferita e sono stata in cerca di tutta la storia raccontata in uno dei miei primi viaggi in Scozia. Quella vicenda è ancora così potente che, solitamente, nessuno in Gran Bretagna nomina il titolo della tragedia vicino a un teatro. La chiamano solamente “The Scottish Play”. Io la adoro.
Sono cresciuta a pane, cioccolata e – tra varie cose – Shakespeare perché mia zia è appassionata delle sue opere. Chissà se conosce questo posto, le giro l’articolo.
Bellissimo viaggio nella natura di un parco scozzese e nella letteratura shakespeariana. Avrei adorato farlo anch’io. Mi limito a viverlo attraverso il tuo racconto che è comunque “tanta roba”. Grazie.