13 statue per 13 proverbi maltesi
Tornare a La Valletta dopo 8 anni, riserva le sue sorprese.
Rivisitandola, ci siamo imbattuti in diverse novità, tra cui la comparsa di 13 statue per altrettanti proverbi, localmente conosciuti come qwiel.
Si tratta di bizzarre installazioni temporanee che popolano vie e piazze della capitale di Malta, aventi come soggetto, proverbi e detti popolari.
Le discussioni sulla loro pertinenza, costo e necessità, sono arrivate ad inserirsi persino nel dibattito nazionale. L’intento comunque ci sembra nobile, volto a riconoscere la lingua maltese come patrimonio vivente; personalmente riteniamo anzi che anche nei confronti delle altre lingue al mondo, compresi i dialetti (soprattutto quelli più vicini all’estinzione), andrebbero proposte iniziative, sia per la loro valorizzazione che per la loro salvaguardia.
Peccato che le opere in questione nel giro di poche ore dalla loro esposizione siano state immediatamente vandalizzate, ma dopo proverbiali riparazioni sono tornate in campo più statuarie che mai!
Eccone una rassegna vista con occhi lemurosi:
La gatta frettolosa fa gattini ciechi
A seconda dell’angolazione in cui la guardi lei può sembrarti simpatica o altezzosa, in nessuna di queste però darebbe l’idea di frettolosa.
I gattini bendati che ha partorito di fronte alla St.John’s Co-Cathedral, rappresentano comunque un monito a non prendere decisioni affrettate, e a non svolgere lavori troppo sbrigativamente, poiché si rischia di commettere errori.
Dunque con calma e sangue flemmatico, ci spostiamo alla statua successiva.
Entra da un orecchio ed esce dall’altro
Anche questo proverbio appartiene alla cerchia dei tali e quali Italiani; il dito che entra da un orecchio e fuoriesce dall’altro, ben raffigura colui che sceglie di ignorare ciò che altri cercano di dirgli.
Come dare torto a tanta assennatezza: ascoltare gli altri è sia segno di educazione che di saggezza.

Con attenzione ed orecchie bene aperte quindi, lasciamo questa scultura situata nella piazza della biblioteca, Republic square, per andare a catturare il proverbio successivo.
Anche se gli tagli la coda, il maiale rimane un maiale
È un detto maltese che richiama ad una certa cocciutaggine di base nel formare assunti e convinzioni, anche quando magari l’evidenza dovrebbe far ricredere.
Il simpatico suino, posizionato vicino alla porta d’entrata de La Valletta, dà quasi l’impressione di guardare in direzione del nuovo parlamento del Paese (progettato da Renzo Piano !)

Interiorizziamo l’avvertimento su tali limiti umani, in attesa di interiorizzare poi in serata una succulenta costata…
Ma cosa fanno questi pesci?
Di primisimo acchito non avevamo compreso la scultura. Non capivamo cosa stessero facendo i due pesci, se il piccolino dietro fosse stato partorito o se… ehm , stesse mangiando gli scarti del più grande. 😀

Il pesce piccolo non ha mai mangiato il pesce più grande.
Circostanza in cui ci sentiamo di dissentire; ci poniamo in ottica contraria rispetto al messaggio di questo proverbio maltese, che simboleggerebbe come il più debole non possa sconfiggere il più forte.
Ovviamente è ciò che spesso avviene, ma non è detto debba succedere sempre!
Davide potrebbe sconfiggere Golia.
Il piccolo pesce potrebbe fare secco il più grande, mangiarne solo un pezzo, e completare il banchetto il giorno dopo, mica per forza tutto in un colpo!
Secondo noi le dimensioni non devono trarre in inganno, perchè nel regno animale esistono animali piccolissimi ma letali. E così, anche nella vita di tutti giorni, per quanto svantaggiati, si può comunque essere in possesso di qualche risorsa personale che possa fare la differenza nella conquista di un obiettivo.
Ammucchiata di vacche
Il-baqra kollha tinbiegħ, significherebbe qualcosa tipo: l’intera mucca vende. Non allude a bovine velleità di commessa, ma intende proprio che ogni sua parte può essere venduta. Dalle nostre parti diciamo “De porc/bagoin, uns bota vì gnìt” (del maiale non si butta via niente). Diviene più eloquente, osservando la scultura, un’altra correlazione: persone diverse hanno gusti diversi.

Ciò che piace a uno, può non piacere all’altro, e qui vediamo chi ama stare in alto, chi in basso, chi guardare da una parte e chi dall’altra.
E a noi vien voglia di andare a fare un salto a Castille Place.
Guardate… c’è un asino che vola!
Lì, a cospetto di questa opera, sulle prime siamo rimasti spiazzati.

Letteralmente vorrebbe significare che il raglio di un asino non raggiunge il paradiso, intendendo che gli stupidi non vengono presi in considerazione da nessuno.
È meno romantico e colorato di un unicorno che galoppa su un arcobaleno, ma riesce anche questo ciuchino ad esprimere il concetto.
L’occhio dentro al cucchiaio
Un modo un po’ macabro per rappresentare il proverbio maltese che recita “È l’occhio a mangiar per primo”, ma lo scopo degli autori di queste sculture è quello di provocare e far riflettere.
In Italia forse diremmo “Anche l’occhio vuole la sua parte”: le persone tendono a giudicare le cose già da una prima impressione, per cui anche l’apparenza estetica conta.
Rimanendo in ambito culinario, un buon impiattamento non cambia il sapore del piatto, ma può migliorarne l’esperienza complessiva.
(Giunge uno squillo da parte del monaco che domanda se è pronto l’abito!)
Non svegliare il can che dorme
Nella fattispecie il cane se la dorme vicino al Valletta City Gate.
Forse sogna di non creare problemi, di non sollevare un vespaio, e di non riaprire vecchie ferite.
Sshh non vogliamo guai, spostiamoci un pochino più in là…
Non contare le tue galline prima che abbiano covato

Avvertimento sul non fare piani futuri basandosi solo su quanto si auspica, ma contando piuttosto su dati certi. Insomma, piedi per terra e cose fatte bene 🙂
La voglia sarebbe quella di rispondere “conosco i miei polli!”, ma ci rimane ancora qualche riflessione da fare…
L’uomo e il dilemma delle ciambelle

Chi vive sperando muore ca… ah nono!
Chi va a dormire affamato sogna pane, (o volendo, ciambelle, a giudicare dalla rappresentazione).
È un proverbio che porta a meditare sul fatto che le persone che soffrono di una qualche privazione tendono a pensare costantemente a ciò che gli manca.
Alla statua cosa sta mancando ? Ci sarà forse un legame con il proverbio finale di questa rassegna ?
Un alieno con l’orologio
Il tempo matura i fichi spinosi/le pere.
La testa del soggetto è dunque un frutto solo parzialmente maturato, che crescerà col passare del tempo.
Ci stiamo già sentendo un pochino più saggi di prima, ma il percorso non sarebbe completo senza…
Coprite gli occhi ai bambini
Questo proverbio può essere polivalente, può significare tutto e il contrario di tutto, come con le macchie di Rorschach, dipende cosa l’osservatore ci vuole vedere:
- Vai e prendi.
- Piatto ricco mi ci ficco.
- Se ti illudi stia andando bene, aspettati che arrivi da dietro qualcuno che …
- Ma dove ho messo le chiavi ?
- Prima o poi torneremo tutti da dove siamo venuti …
In realtà la soluzione, è: Min jidħol bejn il-basla u qoxritha jibqa’ b’riħitha. Sembra sempre ovvia una volta che la si è trovata, eh ? Come avevamo fatto a non pensarci subito ?
Significherebbe: Coloro che si inseriscono tra la cipolla e la sua buccia verranno marchiati del suo odore, alludendo a come, coloro che ficcano il naso negli affari altrui, se la vadano a cercare.
È una di quelle installazioni in cui il divieto che reca scritto “Do not mount”, a proteggerle da contatti nel posarci per una foto, assume connotati molto ironici.
Chiudiamo con…
Meglio un uccello in mano che cento in aria
L’opera ritrae effettivamente un uccello in una mano…
Ciò che già possediamo, è con certezza nostro, mentre lo stesso non si può dire delle cose che sogniamo di avere.
Insomma, chi l’avrebbe detto, la morale dell’uccello in mano è: CHI SI ACCONTENTA GODE!
E voi, quali fra questi proverbi maltesi preferite? Ne conoscete altri che meriterebbero di essere statuizzati?
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Quando andai a Malta io (15 anni fa circa) queste installazioni a La Valletta non c’erano. Bellissima l’idea di raccontare i detti popolari – che evidentemente non sono solo maltesi, ma sono europei se non addirittura universali – con le statue! Applausi a Malta!
Clap clap clap! Ci uniamo 😀 È sorprendente come la saggezza popolare abbia avuto precursori fra loro somiglianti in diverse parti del mondo.
Bellissimo tenerla in vita e tramandare con iniziative, anche artistiche, come questa.
Beh direi che si sono decisamente sbizzarriti con le statue, a Malta…alcune sono carine, altre lasciano un po’ perplessi, ma l’importante è partecip….ah no, questa è un’altra storia! ahaha
La mia preferita è il ciuchino con le ali, anche se non sono proprio d’accordo con il proverbio maltese! 😉
È poco aerodinamico, ma con la posa giusta (tipo alla Superman) e una potente propulsione potrebbe sfrecciare in cielo anche lui, dimostrando come anche di fronte a una scarsa predisposizione per qualcosa, se c’è la volontà, si possono ottenere risultati! 😁
E poi vuoi mettere gli sguardi stupiti di chi a terra dice: “hey guarda… un asino che vola!”
Devo ammettere che molti di questi proverbi non li conoscevo ma trovo originale l’idea di renderli statue, proporli in 3d. La mia preferita forse rimane quella dei pesci, mentre trovo davvero strana quella dell’occhio… Ahahahah!
La statua dell’occhio la consideravamo semanticamente errata, perché se è lui a mangiare per primo, cosa ci fa in un cucchiaio dove sembra essere lui stesso destinato ad essere mangiato?
Poi un particolare ci ha fatto ricredere: la pupilla è rivolta verso il manico, che potrebbe significare che è stato talmente frettoloso e affamato da saltare nel cucchiaio a mangiare, (e farci il bagno) anticipando tutti, bocca compresa! 😀